Italiani.it intervista Barbara Gabielli Renzi di “Donne che Emigrano all’Estero” che vive a Bonn, Germania.

Oggi  mi voglio dedicare alle amicizie e non tutto quello che ho da dire è positivo.

In quasi vent’anni di permanenza estera sono tornata in Italia varie volte, anche se non spesso, e pensavo di aver conservato un nucleo di amicizie stabile e concreto.
Utilizzo qui il termine “concreto” in maniera un poco fantasiosa e artistica: intendo dire che consideravo i miei amici come qualcosa che c’è.  I miei amici come presenti. Come parte di me. Come i miei amici.
Rimanendo di più in Italia, cioè per un lungo periodo, mi sono accorta che erano sì parte di me, ma del mio passato.

Non si condivideva più lo stesso modo di guardare il mondo.

Gli amici non devono avere la mia stessa visione del mondo, ma qualcosa di tangibile era cambiato, qualcosa che non avevo notato precedentemente.

Questo non significa che non mi piacerebbe rivedere i miei amici di vecchia data nuovamente, in futuro, ma il tempo e la vita scorrono e la vita ci cambia. Esperienze diverse in luoghi diversi ci modificano, , ma esperienze di vita in luoghi molto diversi ci cambiano sostanzialmente e io non sapevo quanto.

L’onestà è d’obbligo sia quando si scrive non solo per rispetto ai possibili lettori ma anche per crescere; insomma, mentre scrivo mi confronto con me stessa e mi guardo.

Non credo di essere né  migliore né peggiore dei miei amici. Ma, l’esperienza dell’immigrazione, mi ha cambiato molto,  in modi naturali probabilmente.

Guardo gli immigrati in Italia con occhi diversi, mi rivedo forse un poco in loro, nella loro fatica, nella loro avventura che è sicuramente diversa dalla mia e, che, probabilmente, è stata molto più faticosa e pericolosa, ma che ha sempre qualcosa di simile a quello che ho vissuto.

Non vedo questo rispetto in molti dei miei amici, che non sono razzisti ma che, semplicemente, non si rendono conto.Osservo con occhi diversi i bambini che crescono tra più mondi, li vedo come promessa di un futuro migliore e ne vorrei vedere di più.  Li vedo come legami fra culture, come promessa di pace, come una mano che si stende fra più confini in questo mondo sempre più diviso e in pericoloso.

Parlavo di onestà prima.

È doloroso vedere che il legame di un tempo con le vecchie amicizie non c’è più e non è presente. Quando il dolore esiste non va nascosto, va guardato, considerato e poi, comunque passa, ed è passato.

Tutto passa in questo mondo perché tutto cambia

Ho parlato con i miei amici e spiegato la mia visione del mondo. Quella connessione di pensieri che c’era è andata via. Come ho detto, nulla dura per sempre. Si cercano nuove amicizie perché forse la vita è anche bella perché è varia, perché si cambia. Niente è sempre lo stesso.

Ho visto il dolore crescere dentro di me e piano piano farsi strada nella mia mente. Non solo nel mio cuore.

L’ho visto parlarmi di quello che era stato e che non sarà più. E poi ho visto il dolore andare via come una nuvola spinta dal vento. Al suo posto è emersa la gioia. Perché ho avuto in passato amici con cui uno sguardo apriva mondi, perché i mondi erano nostri. Ho avuto questa fortuna che non è di tutti.

Ora ho il futuro davanti a me e nuove amicizie da costruire e con cui costruire e in cui credere.

Forse, la fortuna mi bacerà di nuovo e quella connessione infinita e profonda dell’amicizia vera  emergerà di nuovo.

Per saperne di più sull’autrice: http://donnecheemigranoallestero.com/germania/barbara-bonn/

Amicizie ed Espatrio ultima modifica: 2017-05-05T07:31:14+02:00 da Katia Terreni

Commenti