Al suo interno c’è quella che viene considerata la necropoli più grande della Magna Grecia. Recenti scavi, infatti, hanno riportato alla luce importanti reperti e oltre dieci mila tombe. Ma l’area archeologica di Himera è tutta da scoprire. E la recente riapertura dopo la fase di emergenza sanitaria e la conclusione di un’ultima campagna di scavi ha permesso di conoscere qualcosa in più di questo splendido sito siciliano.
L’antica Himera, un po’ di storia
Fondata da coloni greci di origine calcidese e dorica provenienti da Zankle nel 648 a.C., la polis greca di Himera si trova poco distante da Termini Imerese, nel Palermitano. Ha una posizione strategica, tra il fiume Imera e la pianura di Buonfornello, tanto da essere un’importante via di collegamento della Sicilia centrale. Ma la sua fu una breve ma importante vita. Venne abitata da cittadini illustri, ma nonostante la prosperità e la pace, ben presto fu attaccata dai Cartaginesi nel 480 a.C. la sua distruzione si ebbe ad opera di Annibale intorno al 408 a.C.
Gli scavi recenti che fanno riemergere l’antica Himera
Le ricerche su questo sito non sono mai terminate. E infatti, come detto, è considerata la necropoli più grande della Magna Grecia. Di recente rinvenuti resti di un centinaio di soldati seppelliti in fosse comuni. Ma anche arredi funerari, lucerne, crateri e ceramiche. Nei mesi scorsi, invece, la decima campagna di scavo ha permesso di trovare un nuovo edificio e un grande vano di circa 20 metri quadrati strettamente legato alla funzione del santuario. A compiere le indagini e gli scavi, su una superficie di 120 metri quadrati dell’area sacra del piano del Tamburino, l’università di Berna con la supervisione del Parco archeologico di Himera, Solunto e Monte Jato. Tra i resti, in un vano, trovate pentole, fornelli, piastre, forni a campana per la cottura e la preparazione di cibi.
Cosa si può visitare
Come mostrano le tante foto dall’alto del sito di Himera, l’impianto urbanistico dell’antica città era molto particolare. C’erano strade ortogonali che suddividevano gli isolati. I santuari: nella parte nord della città alta il Temenos di Athena; verso sud l’abitato di età arcaica, con un impianto risalente alla seconda metà del VII secolo a.C.. Impianto suddiviso in platèiai e stenopoi.
Nella città bassa, l’area sacra presenta un grande santuario con il Tempio della Vittoria. C’era una cinta muraria attorno alla città e le diverse necropoli. Per la costruzione del tempio e del santuario fu demolito parte del quartiere artigianale della città bassa. Oggi di questa zona sono visitabili anche una piccola area di fortificazione nell’angolo nord-ovest dell’impianto urbano.
L’Antiquarium e il museo
L’Antiquarium è uno dei luoghi più importanti. Custodisce gli antichi reperti e può essere visitato. Inaugurato nel 1984 si sviluppa su più livelli. Aperto anche, di recente, il Museo Pirro Marconi, con la storia della colonia imerese e della produzione artigianale e degli scambi commerciali. Non è solo un luogo di storia, ma anche una zona per le attività didattiche. Si possono anche conoscere i particolari delle campagne di scavo del tempio della Vittoria e della vita della colonia. Ma anche le sue evoluzioni in età medievale e moderna.
Immagine di copertina tratta dalla pagina Facebook del Parco Archeologico di Himera, Solunto e Monte Iato – Regione Siciliana