L’uomo tornerà presto sulla Luna. E chissà magari uno di essi potrà essere un italiano. Intanto un primo passo importante è stato sancito per impegnare l’Italia in un grande progetto internazionale. Perché si sa che il contributo che gli italiani stanno dando e hanno dato in passato sulle ricerche nello spazio è considerevole. Adesso però si punta alla Luna. E’ il programma Artemis di cui l’Italia farà parte. Per studiare tutti quegli interventi necessari a livello tecnologico per raggiungere questo obiettivo. E così che l’uomo sulla luna non sarà più solo un desiderio. Presto una realtà.

L’uomo sulla Luna, l’accordo con gli Usa
Alla base del progetto c’è l’accordo siglato fra Italia e Stati Uniti. L’intesa firmata a Palazzo Chigi dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle politiche per lo spazio, Riccardo Fraccaro, in collegamento con l’amministratore capo della Nasa, Jim Bridenstine. Un primato per la nostra Italia. E’ il primo Paese europeo a firmare con gli Stati Uniti un accordo bilaterale sull’esplorazione lunare. Per Fraccaro l’intesa “è un riconoscimento ulteriore nei confronti del ruolo del nostro Paese all’interno della missione Artemis. Che porterà la prima donna sulla Luna e ha l’obiettivo di stabilire una presenza continua e autosufficiente sulla superficie lunare”.
L’Italia protagonista per il ritorno dell’uomo sulla Luna
Il ruolo dell’Italia nell’accordo internazionale è finalizzato al contributo in termini scientifici e industriali. L’allunaggio potrebbe avvenire nel 2024. Si punterà a “utilizzare la Luna come base operativa per l’esplorazione dello spazio” ha spiegato il sottosegretario. In vista non solo del ritorno dell’uomo sulla Luna ma anche della scoperta su Marte. L’Italia garantirà “la fornitura di capacità abitative dell’equipaggio sulla Luna”, ma anche condurre esperimenti scientifici e fornire servizi di telecomunicazione “attraverso risorse di superficie e costellazioni orbitali lunari”.

Una pagina storica per l’Italia e per l’uomo sulla Luna
Un accordo che apre quindi verso nuovi progetti futuri. E che vedono l’Italia grande protagonista. Per il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana Giorgio Saccoccia l’accordo ”conferma la storica amicizia tra i due Paesi e la lunga tradizione di cooperazione bilaterale tra l’Asi e la Nasa. Con i successivi Accordi Attuativi tra le due agenzie spaziali, saranno specificati nel dettaglio i contributi italiani al programma che contribuiranno a rendere possibile il sogno di una presenza sostenibile in orbita e sulla superficie lunare: dai moduli abitativi, agli esperimenti scientifici, al sistema di telecomunicazioni“.

Il potenziale per l’industria italiana
Un’intesa quindi che proietta ancora una volta la nostra penisola a livello internazionale. Inoltre ammonterebbe a circa un miliardo di euro l’intesa per l’industria italiana. A sostenerlo è l’amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo commentando l’accordo. “Queste sono le stime dell’impatto economico – afferma – nel breve e medio termine del Joint Statement firmato. Il nostro Paese, oltre all’importantissimo contributo sul piano tecnico e scientifico, fornirà alla missione lunare l’apporto tecnologico necessario alla costruzione dei sistemi di allunaggio (lander). Alla realizzazione degli ulteriori moduli abitabili di superficie (shelter)”.