Con la fine di gennaio è arrivato anche il verdetto del MIC (Ministero della Cultura) sulla rosa di 10 finaliste per il titolo di Capitale italiana della cultura 2024. Scopriamo com’è andata.
Le 10 finaliste
Sono Sestri Levante con il Tigullio (provincia di Genova), Mesagne (in provincia di Brindisi), Viareggio e Grosseto (in Toscana), Vicenza e Chioggia (in Veneto), Unione Comuni Paestum-Alto Cilento (in provincia di Salerno), Pesaro e Ascoli Piceno (nelle Marche) e Siracusa (in Sicilia) le 10 finaliste del progetto Capitale italiana della cultura 2024. Lo hanno annunciato ufficialmente il 31 gennaio dal Ministero della Cultura, selezionate da una attenta e apposita giuria presieduta da Silvia Calandrelli, direttrice di RAI Cultura. Città grandi o anche molto piccole che ora sono subito all’opera per il prossimo step: la revisione della candidatura per una presentazione ufficiale del progetto il 3 e 4 marzo 2022. Tra poco più di un mese, dunque, scopriremo la vincitrice assoluta. La città scelta accoglierà poi a inizio 2024 il testimone dalle titolari del 2023 (eccezionalmente due città): Bergamo e Brescia.
Le altre candidate
Sono ben 23 le città che allo scadere di ottobre 2021 avevano presentato la propria candidatura. Provengono da un po’ tutte le regioni d’Italia, portando ciascuna il proprio bagaglio culturale, storico e anche paesaggistico. Esse sono: Ala (Trento), Aliano (Matera), Asolo (Treviso), Burgio (Agrigento), Capistrano (Vibo Valentia), Conversano (Bari), Diamante (provincia di Cosenza), Gioia dei Marsi (L’Aquila), La Maddalena (Sassari), Pordenone (in Friuli Venezia Giulia), Saluzzo (Cuneo), Unione Comuni Montani Amiata Grossetana (Grosseto), Vinci (Firenze). Di queste, come abbiamo visto, solo 10 sono arrivate in finale.
Il titolo di Capitale della cultura
Potremmo chiederci: perché tanto affanno? Cosa significa diventare capitale della cultura? Il progetto è nato nel 2014 da un’idea dell’allora (e anche attuale) ministro del MIC (allora MIBACT) Dario Franceschini. L’idea ricalca quello di città europea della cultura, titolo che nel 2019 è stato assegnato a una città italiana, Matera. La città vincitrice riceve dal Ministero l’importante cifra di un milione di euro per realizzare il progetto culturale con cui si è candidata. Tra gli scopi principali c’è quello di valorizzare i beni culturali e paesaggistici e naturalmente quello di migliorare i servizi rivolti ai turisti.
Nello specifico il progetto si propone di “sostenere, incoraggiare e valorizzare la autonoma capacità progettuale e attuativa delle città italiane nel campo della cultura, affinché venga recepito in maniera sempre più diffusa il valore della leva culturale per la coesione sociale, l’integrazione senza conflitti, la conservazione delle identità, la creatività, l’innovazione, la crescita e infine lo sviluppo economico e il benessere individuale e collettivo”. Con l’accoppiata del 2023 – Brescia e Bergamo – la Lombardia è la regione con il maggior numero di città ad aver conquistato il titolo: già 3.
Capitale della cultura 2022
E per il 2022? Se vi siete persi la notizia, la Capitale italiana della cultura di quest’anno è Procida. La cittadina-isola acciambellata sul mare a poche centinaia di metri da Napoli, ha vinto sulle concorrenti con un bellissimo slogan: “la cultura non isola”. Procida ha raccolto il testimone da Parma, capitale della cultura 2021, lo scorso 14 gennaio e si prepara a una grande inaugurazione già per la primavera.
Fonte fotografia in evidenza: Parma – Teatro Farnese – Fonte www.bestofcinqueterre.com CC BY-SA 4.0
