Champagne o spumante? Se parliamo di bollicine tutti abbiamo in mente lo Champagne. E ci sentiamo importanti come il Re Sole a berlo, pagandolo cinque volte più di uno spumante. Ma siamo sicuri di non essere vittime – ancora una volta – di una semplice operazione commerciale? Un’enorme operazione commerciale (qualcun altro direbbe “di marketing”) che affonda le radici in una storia oramai lontana. E che trova il suo successo in Italia magari facendo leva proprio sul sentimento esterofilo che circola nelle vene italiane. Questa volta per sentirci “fighi” non lo diciamo in inglese ma in francese, insomma. Ma la verità è un’altra. Di vini simili allo Champagne se ne producevano nel bacino mediterraneo ai tempi dei Salmi e di Omero, che li descrivono.
I romani producevano ampiamente vini analoghi, come tutta la letteratura classica testimonia. La Francia allora era ancora una foresta piena di barbari più o meno soggiogati. Nel “600, quindi molti secoli dopo, una furba operazione commerciale incentrata su un monaco benedettino francese, Dom Pierre Pérignon, trasformò la già apprezzata produzione di un’abbazia della regione della Champagne, in un fenomeno globale. Si sono messi a produrre spumante. E visto che la regione si chiamava “Champagne” gli diedero il suo nome.
Che poi “Champagne”, un po’ come Campania, prende il nome dalla radice “campus”, campi, campagna. Cioè una terra di lavoro di campi, contadini, zappe e aratri. Ma basta non pensarci ed ecco che ci sembra qualcosa di nobile. E poi il forte orgoglio nazionale francese ha monopolizzato l’attenzione, tanto che se si pensa alle bollicine oggi si pensa semplicemente allo Champagne. Gli italiani hanno inseguito quel successo quando i fratelli Gancia, nella seconda metà dell'”800, hanno inventato lo “champagne italiano”. Ma gli italiani producevano spumante quasi due millenni prima di Dom Pérignon.
Champange o spumante…ma perché mai dovremmo bere Champagne?
Viene allora da chiedersi quindi se dovendo scegliere tra Champagne o spumante non si possa ribaltare la domanda. Chiedendosi per esempio: visto che esistono decine se non centinaia di spumanti italiani, e visto che gli italiani lo producevano ben prima dei francesi, perché mai dovremmo bere Champagne? Che poi diciamoci la verità: un qualunque spumante italiano di media qualità è dieci volte migliore dello spumante più prestigioso. E costa un decimo. Certo, se ci sentiamo “fighi” a dire parole straniere di cui non capiamo il vero significato, forse è meglio che continuiamo a bere quello spumante della terra delle zappe, degli aratri e dei contadini gallici. Continuando a pensare che sia una terra di nobiltà, quasi quanto il vino che produce. Se invece vogliamo andare più a fondo nelle cose e magari non vergognarci di un po’ di sano orgoglio italiano, non ci chiederemo mai più “Champagne o spumante?”.