La bellezza e l’incanto della città di Napoli sono conosciute in tutto il mondo. Cattedrali, chiese, sculture, musei…chi più ne ha più ne metta! Napoli è un sogno ad occhi aperti, e chi ha la fortuna di poterlo vivere, non può non ammirare le sue gemme più preziose, che hanno sfidato valorosamente il passare dei secoli. Oggi vi parliamo della splendida chiesa di Sant’Anna dei Lombardi e della sua storia. Questo luogo rappresenta un balsamo per l’anima nell’istante in cui vi si mette piede!

Sant’Anna dei Lombardi, una storia particolare

La bellissima chiesa di Sant’Anna dei Lombardi, situata in Piazza Monteoliveto, è stata da secoli oggetto di svariate vicende che l’hanno vista protagonista. In realtà questo luogo sacro è stato conosciuto per la maggior parte della sua storia con il nome di Santa Maria di Monteoliveto. Questo perché in principio la struttura era un monastero benedettino olivetano, fondato nel 1411 da Gurello Origlia, protonotario del re Ladislao di Durazzo. Il nome cambiò alla fine del Settecento, quando gli olivetani ne persero il possesso. L’allora Arciconfraternita dei Lombardi, che si era stabilita nella città partenopea per dare seguito ai propri affari, perse a sua volta una chiesa, e perciò decise di impossessarsi di questa, che venne in seguito battezzata col nome di Sant’Anna dei Lombardi. Invero, l’aspetto che doveva avere la chiesa era del tutto diverso da quello originario, poiché i quattro chiostri ad essa annessi vennero scorporati.

Facciata della chiesa di Sant'Anna dei Lombardi
Facciata della chiesa di Sant’Anna dei Lombardi

Questi oggi fanno parte della Caserma Pastrengo e delle Poste, e non più del complesso sacro.

La struttura e le opere conservate

La chiesa testimonia lo stretto legame tra Napoli e la Toscana, infatti vi hanno operato moltissime maestranze tosche. Ciò è dimostrato dagli altari posti all’ingresso e dalle cappelle, che sono il prodotto di un felice connubio tra Rinascimento napoletano e toscano. Queste sono la cappella Piccolomini e Mastrogiudice – Correale, che conservano opere di Antonio Rossellino e Benedetto da Maiano, figure di spicco della scuola toscana del periodo. La cappella Correale e la Piccolomini sono le più pregiate, e in quest’ultima viene conservato il sepolcro della moglie di Piccolomini (morta appena ventenne). Il catafalco riprende lo stile e le fattezze di quello sito nella cappella del cardinale di Portogallo, in San Miniato al Monte.

Sculture in terracotta ad opera dell'artista Guido Mazzoni
Sculture in terracotta ad opera dell’artista Guido Mazzoni (foto di Sveva Bilancia)

La chiesa era molto cara al re Alfonso d’Aragona, che era solito commissionare varie opere per abbellire questo ameno luogo. All’interno troviamo spazi incantevoli, come l’Oratorio del Santo Sepolcro, che conserva un gruppo scultoreo in terracotta della fine del Quattrocento, firmato dall’artista Guido Mazzoni, e la Sagrestia Vecchia affrescata da Giorgio Vasari, ex refettorio dei monaci olivetani e risalente al 1544-45. Parte della facciata fu ricostruita dopo la seconda guerra mondiale, a causa dei danni gravosi subiti durante i bombardamenti alleati, in particolar modo nell’atrio gotico.

La sagrestia Vecchia, il fulgore della beatitudine

Il tesoro nascosto della chiesa di Sant’Anna dei Lombardi è sicuramente la Sagrestia Vecchia, dove era ospitato in passato il refettorio. Mentre si prosegue nella visita, non ci si aspetta di imbattersi in cotanto splendore. Nel momento in cui le luci si accendono, prende vita uno sfavillio che non è lontano da quello della volta celeste. L’ambiente fu totalmente affrescato, e richiama tematiche che guardano alla fede, alla religione e all’eternità. In principio Giorgio Vasari fu refrattario all’incarico, poiché avrebbe dovuto lavorare in un luogo austero e lugubre, a causa della cupezza che vi albergava. Preso da un impeto artistico, imbiancò la sala e la decorò con immagini di virtù, impersonate da donne (piuttosto procaci) che simboleggiavano l’abbondanza, la pazienza, ecc. Vi si trova poi un motivo a grottesche, opera però dei collaboratori del Vasari.

La Sagrestia Vecchia, con la volta del Vasari
La Sagrestia Vecchia, con la volta del Vasari (foto di Sveva Bilancia)

Le tarsie lignee che si possono ammirare sono opera magistrale di un monaco olivetano, Fra’ Giovanni da Verona, che realizzò con dovizia di particolari scorci della Napoli antica, animali, e strumenti musicali.

Un team vincente per una chiesa speciale

La chiesa di Sant’Anna dei Lombardi rappresenta sicuramente una realtà peculiare e da promuovere. Per questa ragione, si è scelto un team davvero motivato e competente, che opera per conto della cooperativa Parteneapolis. La squadra è stata in grado di apportare non solo diverse tipologie di contributi professionali, ma anche uno spirito giovane e innovativo! La dott.ssa Marina Diano, parte integrante del team, agisce in maniera partecipativa e determinata alla valorizzazione dell’intero progetto, assieme alle sue valide compagne di avventura: le dott.sse Mariateresa Esposito, Federica Villamaino, e Martina Iacuaniello. Dedite all’accoglienza nella struttura, si occupano di svariate e proficue attività di ottimizzazione dei flussi turistici, mostrando passione e impegno per ogni iniziativa. Insomma, con una così valida accoglienza, e una bellezza artistica invidiabile, avete più di un motivo per andare ad ammirare la splendida chiesa di Sant’Anna dei Lombardi!

interno chiesa di Sant'Anna dei Lombardi
(Da sinistra) Le Dott.sse Mariateresa Esposito, Marina Diano, Federica Villamaino e Martina Iacuaniello
La chiesa di Sant’Anna dei Lombardi: un gioiello tra le strade di Napoli ultima modifica: 2018-03-02T09:30:33+01:00 da Marcella Calascibetta

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