Ancora una volta, una canzone in dialetto viene proposta come testo poetico da comprendere e analizzare a scuola. E’ accaduto nell’istituto comprensivo “S. Alessandra” di Rosolini, in provincia di Siracusa. In particolare la serenata in dialetto siciliano “Cocciu d’amuri” di Lello Analfino dei Tinturia è stata parafrasata. Scopriamo questa bellissima iniziativa.

Cocciu d’amuri” di Lello Analfino

La canzone scritta e cantata da Lello Analfino dei Tinturia Cocciu d’amuriè stata la colonna sonora del film del duo comico di Ficarra & Picone, “Andiamo a quel paese” del 2015. Si tratta di una ballata-serenata che ha conquistato molti non solo per la melodia ma soprattutto per le parole. Il testo, in dialetto siciliano e in particolare palermitano, emoziona e ha legami col mito e con la storia della Sicilia, con la lingua latina. Il testo in dialetto racchiude l’essenza, commuove e coinvolge che racconta l’amore. Una melodia struggente, che arriva dritta al cuore, insieme alle sue pregnanti parole. Un pezzo delicato e romantico, con atmosfere notturne come fosse una dolcissima ninna nanna. la canzone di Lello vinse anche il “Nastro d’argento”.

“Cocciu d’amuri” è la colonna sonora del film del duo comico palermitano di Ficarra e Picone “Andiamo a quel paese” del 2015. Fra i comici e il gruppo dei Tinturia da anni c’è una stretta collaborazione

Una locuzione siciliana e il rapporto con l’Eneide di Virgilio

Sangu miu!”: questa è una delle affermazioni con cui, nella lingua siciliana, si dimostra l’amore ad una persona. Sangu miu, sta appunto per: mio sangue. L’origine sarebbe da rintracciare addirittura nell’Eneide di Virgilio, all’interno di un verso del VI Libro dove compare proprio “O sanguis meus”, che letteralmente si traduce: “Oh mio sangue”. Questa locuzione rende più pregnante il legame affettivo. In Sicilia musica e poesia si congiungono in maniera mirabile.

I latinismi di “Cocciu d’amuri”

Il testo della canzone contiene parole siciliane che si legano alla lingua latina. Ecco alcuni esempi: “Cantu”, dal verbo siciliano “cantari” che significa cantare; “buddiri, vugghiri”, che in siciliano vuol dire “bollire”, nel contesto della canzone “ribollire” che deriva dal verbo bullĭo; “muriri”, dal siciliano “morire”, derivante da morior, ma anche i sostantivi amore, vena. Ciò testimonia come il dialetto abbia una alle spalle una solida tradizione e che debba essere considerato una lingua a tuttotondo con una solida base culturale.

“Cocciu d’Amuri” - locandina
Lello Analfino cantautore, musicista e leader del gruppo siciliano dei Tinturia

Il testo di “Cocciu d’amuri”


Affaccia beddra e senti sta canzuni
la cantu sulu a tia cocciu d amuri.
lu sangu mi fa vuddriri nte vini
se nun ti vio mi veni di muriri.
affaccia beddra ca si tu a canzuni,
e io ca nnanze a vui scordu i duluri.
Li peni sunnu duci si tu mi duni a paci.
io voghiu stari sempre a lato i tia
vitti nte locchi toi du stiddri
ca luci nu mmezzo e capiddri
fila di ferro e zuccaro
la facci una bannera
unni ci batti u suli , suli di primavera
pi mia tu sia na Dia Sicana,
ca quannu arridi u tempo acchiana
io vegnu a ppresso a ttia
fiuri di poisia
ca fa puisiari u munnu sano.
Io vegnu appresso a tia
fiuri di puisia
ca fa puisiari u munnu sanu.

La canzone sui banchi di scuola

Il testo di questa canzone di Lello del gruppo musicale dei Tinturia, è diventato oggetto di studio per gli alunni dell’istituto comprensivo “S. Alessandra” di Rosolini, in provincia di Siracusa. Ad ideare questo progetto che mira a  approfondire lo studio del dialetto siciliano e a valorizzare le radici linguistiche è la professoressa di Lettere Simona Bordonaro. Su proposta della docente, gli alunni della classe I sez. B della scuola secondaria di primo grado, si sono adoperati per fare la parafrasi del testo “Cocciu d’amuri” del gruppo musicale agrigentino, un brano che rispecchia l’amore e l’attaccamento per la Terra di Sicilia.

Più che soddisfacente è stata la risposta degli alunni che si sono messi alla prova con quest’attività. L’esito è stato positivo. Gli alunni non solo hanno trasposto il testo in italiano dal dialetto ma hanno anche approfondito il videoclip che vede come location alcuni dei luoghi più conosciuti e frequentati di Rosolini, ovvero la piazza. Un’operazione che è stata stimolante e produttiva sotto molti punti di vista.

Studiare i cantautori a scuola

Sono ormai diversi anni che si parla costantemente del fatto di far studiare i cantautori a scuola. Gli insegnanti propongono agli studenti le canzoni di De André, Battiato, De Gregori e Vecchioni, perché ritengono la maggior parte delle loro produzioni delle poesie, considerando i testi una forma di scrittura “letteraria”, piena di figure retoriche e con significati nascosti, opere culturali, tese alla riflessione, all’emozione e alla denuncia sociale. Auspicabile quindi che la scuola inserisca queste canzoni d’autore nella propria programmazione.

Un bellissimo omaggio a Lello e ai Tinturia, orgoglio siciliano nel mondo!

“Cocciu d’Amuri”, studiata tra i banchi di scuola ultima modifica: 2023-02-20T12:30:00+01:00 da SABRINA PORTALE

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