Secondo i dati forniti dalla cabina di regia, l‘indice Rt è in diminuzione ma l’epidemia sta attraversando ancora una fase molto delicata. Nel periodo 30 dicembre 2020 – 12 gennaio 2021, l’indice di trasmissibilità Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,97 (range 0,85-1,11). Finalmente in diminuzione, quindi, dopo cinque settimane di crescita.
Il dato è nella bozza di monitoraggio Istituto superiore di sanità-ministero della Salute. Intanto i dati rilevati nelle ultime 24 ore registrano 13.633 nuovi casi positivi (ieri 14.078). I nuovi decessi sono 472 (ieri 521) mentre i dimessi guariti sono 27.676 (ieri 20.519). Complessivamente i casi positivi nel nostro Paese sono 502.053 (ieri 516.568).
Diminuisce il rischio di epidemia non controllata
Secondo gli esperti “si osserva una diminuzione del rischio di una epidemia non controllata e non gestibile, dovuta principalmente ad una diminuzione della probabilità di trasmissione di SARS-CoV-2. Una situazione maturata in un contesto in cui l’impatto sui servizi assistenziali rimane alto nella maggior parte dei territori”. Complessivamente, sono quattro le regioni e le province autonome con una classificazione di rischio alto.
Altre 11 sono a rischio moderato (di cui cinque ad alto rischio di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e sei con rischio basso. Due regioni (Sicilia e Puglia) hanno un Rt puntuale maggiore di 1 anche nel limite inferiore, compatibile quindi con uno scenario di tipo 2. Le altre hanno un Rt puntuale compatibili con uno scenario tipo uno. Una regione (Umbria) e una provincia autonoma (Bolzano) sono state classificate a rischio alto per la terza settimana consecutiva. Questo prevede specifiche misure da adottare a livello provinciale e regionale.
Misure restrittive ed incisive
L’epidemia resta in una fase delicata, si legge nella bozza del monitoraggio. Nel report si evidenzia, inoltre, che un nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane è possibile. Ciò, qualora non venissero mantenute rigorosamente misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale.
Tale tendenza a livello nazionale sottende infatti forti variazioni inter-regionali. In particolare, in alcune regioni dove il numero assoluto dei ricoverati in area critica ed il relativo impatto, uniti all’elevata incidenza, impongono ulteriori ed incisive misure restrittive.