Qual è la durata degli anticorpi contro il Covid? Una risposta che arriva da uno studio condotto all’Ospedale San Raffaele di Milano. Gli anticorpi neutralizzanti del virus SarsCoV2 persistono nei pazienti fino ad almeno otto mesi dopo la diagnosi di Covid-19. Ciò, indipendentemente dalla gravità della malattia, dall’età dei pazienti o dalla presenza di altre patologie. Chi non riesce a produrli entro i primi quindici giorni dal contagio è a maggior rischio di sviluppare forme gravi di Covid-19. Sono questi i due risultati principali del più ampio studio italiano su questo tema, condotto dall’Ospedale San Raffaele di Milano, in collaborazione con l’Istituto superiore di sanità (Iss). Lo studio è pubblicato sulla rivista Nature Communications.
E mentre si studia ogni aspetto della pandemia e degli effetti del contagio, si monitora costantemente la diffusione del virus nel nostro Paese. Secondo le fonti ministeriali, nelle ultime 24 ore in Italia si sono registrati 6.946 nuovi casi positivi (ieri 5.080). I nuovi decessi sono 251 (ieri 198 ). I dimessi guariti di oggi sono 16.503 (ieri 15.063); complessivamente i casi positivi sono 363.859, 9.811 in meno rispetto a ieri. Nei reparti di terapia intensiva sono ricoverati 2.056 pazienti Covid (ieri 2.158), mentre in isolamento domiciliare rimangono ancora 346.866 persone contagiate dal virus (ieri 356.085). I tamponi molecolari e antigenici effettuati nelle ultime 24 ore sono 286.428 (ieri 130.000).
Anticorpi contro il Covid
Lo studio ha seguito nel tempo 162 pazienti positivi al SarsCoV2, di cui il 67 per cento maschi con un’età media di 63 anni. Soggetti con sintomi di entità variabile che si sono presentati al pronto soccorso del San Raffaele durante la prima ondata della pandemia. I primi campioni di sangue sono stati raccolti a marzo-aprile 2020, mentre gli ultimi a fine novembre 2020. Il 57 per cento dei malati studiati soffriva di una seconda patologia, oltre al Covid-19 al momento della diagnosi. Tra cui ipertensione (44%) e diabete (24%) le più frequenti.
Su 162 pazienti, 134 sono stati ricoverati. Si è così visto che la presenza degli anticorpi neutralizzanti, pur riducendosi nel tempo, è risultata molto persistente. A otto mesi dalla diagnosi erano solo tre i pazienti che non mostravano più positività al test, e questo indipendentemente dall’età dei pazienti o dalla presenza di altre patologie. Il 79 per cento dei malati coinvolti nello studio ha prodotto questi anticorpi entro le prime due settimane dall’inizio dei sintomi. Dai dati analizzati i ricercatori hanno anche verificato che la riattivazione degli anticorpi pre-esistenti per i Coronavirus stagionali (come quelli del raffreddore) non rallenta la produzione degli anticorpi specifici per il SarsCoV2. Inoltre, non è associata ad un maggior rischio di forme gravi di Covid-19.