Il cinema italiano è stata una forma di altissimo artigianato artistico. Nel Dopoguerra, il cinema è stata fra le cose più importanti che l’Italia abbia avuto: ha costituito una delle colonne della nostra cultura. Bisognerebbe fare dei corsi di commedia all’italiana per raccontare come si viveva, come si pensava, come si amava nel nostro Paese. Riscoprire questo filone vorrebbe dire anche capire come venivano vissuti i rapporti con la famiglia, con la politica, con il resto della società”. Sono alcune riflessioni di Enrico Vanzina, celebre regista e sceneggiatore, che a Lamezia Terme ha aperto la quinta edizione del Lamezia Film Fest.

Enrico Vanzina - locandine del LFF5

Carlo ed Enrico, la “premiata ditta Vanzina”

Il direttore artistico della manifestazione Gianlorenzo Franzì ha voluto dare grande spazio ad uno degli autori più importanti del cinema italiano della seconda metà del Novecento che, insieme al fratello Carlo, ha sicuramente segnato un’epoca con i suoi film. Pellicole come “Sapore di mare”, “Sotto il vestito niente”, “Eccezziunale veramente” sono state molto amate dal pubblico ma anche avversate dalla critica. Film che, oggi, vengono rivalutati dagli stessi critici e considerati dei veri e propri cult.

Enrico Vanzina insieme a Gianlorenzo Franzì

Al Lamezia Film Fest, Vanzina ha parlato del cinema di oggi e di ieri non risparmiando critiche ai giovani registi che vanno per la maggiore. “Oggi il cinema è fatto da registi molto presuntuosi, fatto da ragazzi spesso traviati da un’idea sbagliata di cinema che ha dimenticato la commedia – ha affermato Vanzina – In realtà il cinema è popolare. Visconti, Rosi, Fellini facevano il cinema che entrava nelle nostre vite, nella nostra storia. Anche il loro era un cinema popolare”.

Il cinema di oggi

Per il figlio di Steno “oggi il cinema è ripetitivo, tutti fanno le commedie ma, in realtà, sono in pochi quelli che le sanno fare”. Altra pecca della filmografia nazionale attuale, secondo Vanzina, è che “il cinema italiano non ha più il film di genere, come invece avveniva in passato. Non si fanno più film storici, thriller, gialli”.

Enrico Vanzina - fotografie

Parlando del fratello Carlo, recentemente scomparso, Enrico Vanzina si è commosso e, con gli occhi lucidi, ha sottolineato: “I film importanti li abbiamo fatti fino a poco tempo fa, fino a prima che Carlo mi lasciasse spaccandomi a metà. Le nostre opere hanno raccontato l’Italia con leggerezza. Il nostro era un cinema serio e onesto. Non ci siamo limitati alla commedia ma abbiamo voluto sperimentare anche altri generi”.

La commedia all’italiana dei Vanzina: un realismo ironico

Il regista e sceneggiatore ha definito lo stile della filmografia creata col fratello Carlo “un realismo ironico, diverso dal realismo verista del Dopoguerra perchè ha raccontato col sorriso i vizi e le virtù degli italiani”. Per Vanzina “cinema e teatro sono luoghi importantissimi per la crescita culturale di una comunità. La tv è senz’altro importante – ha ribadito – ma il cinema racconta la realtà decisamente meglio della televisione”.

Enrico Vanzina - ritiro premio insieme ad Anton Giulio Grande
Foto Luca Imperiale

La quinta edizione del Lamezia Film Fest ha dedicato anche una mostra a Carlo Vanzina con delle foto esposte nelle sale del Chiostro di San Domenico che ospita la manifestazione in questi giorni. Inoltre sono state proiettate anche delle pellicole tra le più famose realizzate dalla ‘premiata ditta Vanzina’, negli anni d’oro della commedia all’italiana. Ad Enrico Vanzina è stato consegnato il Premio Ligeia realizzato dall’artista Antonio Pujia Veneziano. A consegnare il premio lo stilista Anton Giulio Grande. 

Enrico Vanzina: “I nostri film raccontano l’Italia con leggerezza” ultima modifica: 2018-11-15T09:00:14+01:00 da Maria Scaramuzzino

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