Toni alti, altissimi. Tensione oltre ogni limite. Contestualmente al caos calcio scommesse, si è creata un’altra polemica attorno al mondo del calcio: la richiesta di alcuni leader politici delle dimissioni di Gabriele Gravina, numero uno della FIGC.
«Al calcio serve una rivoluzione, un cambiamento radicale, Gravina si dimetta», spinge la Lega sul presidente della Figc. Già venerdì scorso il Carroccio aveva fatto filtrare un messaggio dai contorni decisi: «Ciò che sta emergendo è inaccettabile, non possiamo assistere a questo scempio», era stata la linea.
I difensori di Gravina
A stemperare gli animi ci ha pensato il ministro per lo sport, Andrea Abodi: «quella è una posizione della Lega e di altri parlamentari, ma in questo momento io mi sono concentrato sulle emergenze», ha dichiarato. Dalla Figc fanno, invece, filtrare che l’83% delle componenti, dalla Lega Pro ai Dilettanti fino all’Associazione Italiana Allenatori, sostiene il presidente Gravina e anche Renzo Ulivieri, alla guida dell’AIAC lo ha difeso «Ci hanno sorpreso gli attacchi, a nostro modo di vedere strumentali e pericolosi».