Capoluogo della regione Abruzzo nonché splendida città d’arte, L’Aquila conserva diversi tesori. Tra chiese ed edifici sacri, risalta quello che è stato battezzato monumento simbolo della storia cittadina. Si tratta della fontana delle 99 cannelle. Cos’abbia di particolare è subito detto. I tanti getti d’acqua che sfiorano il centinaio non costituiscono solo un numero importante. Dietro al 99, infatti, si nascondono significati intrecciati alle narrazioni leggendarie del luogo.

Fontana 99 cannelle. immagine della fontana con mascheroni e rivestimento in pietra

La costruzione

Collocata in prossimità del fiume Aterno, in una delle parti più antiche del centro storico, la fontana avrebbe un’origine medievale. Una lapide trecentesca riporta, alla sommità della stessa, in numeri romani l’anno MCCLXXII, ovvero il 1272. Evidentemente a testimonianza del primo momento in cui i lavori ebbero luogo sotto la direzione dell’architetto Tancredi da Pentima. Come spesso accade per gli edifici del passato, la costruzione non terminò in un unico periodo ma interessò, a più riprese, diversi secoli. Ma come si compone la fontana delle 99 cannelle?

Fontana 99 cannelle. immagine della fontana con particolare delle cannelle che sgorgano acqua
di Alessandro Giangiulio. Flickr.com

Sviluppata lungo il perimetro trapezoidale di Piazza San Vito, si forma di vasche a livelli differenti. La struttura della raccolta delle acque trova spiegazione nell’uso che, a suo tempo, si faceva della fontana: il lavaggio dei panni. Molto particolare è la presenza dei mascheroni da cui sgorga l’acqua. Tutti diversi tra loro per forma e aspetto si legherebbero ad una tradizione che riporta alla fondazione della città. Sono invece del ‘400 i lavori di rivestimento in pietra bianco rosata con composizione a scacchiera. I lavori di completamento della fontana proseguirono nel ‘500 e ancora nel ‘700 quando si conferì al lato destro della stessa un’impronta barocca. Più “recente” invece la creazione di un cancelletto in ferro battuto. Datato 1943 appare aperto sul fronte.

La fontana delle 99 cannelle e le tradizioni

La fontana si lega ad una serie di narrazioni divenute leggendarie. Si racconta che durante il ‘200 i Signori di 99 castelli siano stati convocati qui con il fine di creare un’unica città: L’aquila per l’appunto. Le popolazioni così riunite occupavano diversi quartieri al cui centro trovava collocazione una piazza, una chiesa e una fontana. Ecco così spiegato il numero dei mascheroni che animano la vasca superiore, raffigurazioni corrispondenti simbolicamente ai presunti 99 Signori dei castelli. Ugualmente secondo questa tradizione troverebbero significato le 99 piazze e le altrettante fontane e chiese presenti in città. Ma la leggenda non finisce qui. Un inquietante mistero si lega alle vicende di questa costruzione.

Fontana 99 cannelle. Particolare dei mascheroni
di Luigi Guarino. Flickr.com

Si narra che in passato nessuno fosse a conoscenza dell’esatto luogo della sorgente che alimentava la fontana. La necessità di mantenere riserbo su questo punto si legherebbe ai 99 Signori dei castelli. Ovvero impedire che qualcuno fra questi si arrogasse diritti sulla fonte. Ma si sa, mantenere un segreto per sempre non è certo facile! Ecco allora che per evitare una fuga di notizie si pensò di eliminare il progettista, di fatto il solo depositario della preziosa informazione. La tradizione vuole che il corpo dello sventurato riposi, ad oggi, sotto la pavimentazione dell’opera idraulica. Tra leggenda e realtà di certo la fontana delle 99 cannelle è un monumento dall’importante valore storico. Attraverso i suoi grotteschi e fantasiosi mascheroni, è capace di raccontarci la storia della città, offrendo al tempo stesso al turista un momento di sosta e riposo allietato dal rumore delle acque.

Fontana delle 99 cannelle: il monumento che racconta L’Aquila ultima modifica: 2019-09-03T09:00:54+02:00 da Sabrina Cernuschi

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