Halloween arriva puntuale anche quest’anno. E come ogni anno porta con sé le polemiche tra chi ama questa festa e chi la odia.
La domanda che ci facciamo noi è: quanto è italiana questa festa?
Da un lato c’è chi sostiene che Halloween sia una festa di importazione anglosassone, imposta con la forza dei media. C’è chi, sul fronte religioso, ne sottolinea l’aspetto pagano se non satanico.
Dall’altro c’è chi documenta il fatto che in molte, se non ciascuna regione italiana esistevano tradizioni antiche molto simili a quelle americane. Per citarne uno per tutti, Andrea Cammilleri e i “morticini” siciliani.
Ma come al solito, in questa improbabile contrapposizione tra tradizione cristiana e pagana (che hanno sempre convissuto) pare che nessuno si focalizzi sul punto centrale, sull’unica cosa che cambia la realtà: il nome.
Il nome Halloween
Il termine “Halloween” è composto da tre radici arcaiche finite in un’unica parola: “all”, cioè “tutto”, “hallow” cioè “santo” e “eve”, cioè “sera”. Halloween significa semplicemente “sera di tutti i santi”.
Il nome di per sé è quindi di tradizione cristiana. Anzi, cattolica, perché i protestanti i santi non li festeggiano. E fa riferimento a una festa che è ufficialmente è stata fissata al primo novembre nell’ottavo secolo da Papa Gregorio III, e che assorbe una precedente festa pagana.
Il fatto è che girando intorno al palo si scopre che la realtà è sempre più semplice di quanto immaginavamo. E infatti se Halloween è la festa di tutti i santi, a nessuno viene da pensare che questa festa esiste già ed ha un suo nome anche in Italia? E si chiama Ognissanti.
Quindi, si può vivere come festività religiosa o civile, vestirsi da streghe o intagliare zucche, ma con un po’ di orgoglio si può semplicemente usare come sarebbe logico la parola Ognissanti? Ce l’abbiamo, questa parola, perché non usarla? Se non diciamo “buon Christmas” perché dovremmo dire “buon Halloween”?