A Chignolo Po, in provincia di Pavia esiste una bellissima dimora patrizia settecentesca, un museo d’arte e di costume, denominato “la Versailles della Lombardia“, che raccoglie preziose testimonianze del mondo fastoso della nobiltà lombarda e veneziana.
Il vasto cortile in stile barocco, le grandi sale affrescate di scuola tiepolesca, la raffinatezza degli stucchi e delle decorazioni, la torre dominante con la sua maschia mole turrita rendono questo monumento una delle più importanti dimore storiche italiane.
Al di fuori dei tradizionali itinerari turistici ci sono dei tesori nascosti che, se visitati, offrono un’esperienza da ricordare per sempre. E’ questo il caso del Castello di Chignolo Po, uno dei castelli residenziali meglio conservati della Lombardia, una tenuta immersa nella campagna pavese, appena a sud di Milano, con una storia lunga secoli, che si è guadagnata il soprannome di ‘Versailles della Lombardia‘.
La storia del Castello di Chignolo Po
La storia del Castello di Chignolo Po, conosciuto anche come Castello Procaccini, una vera perla rara, ha inizio nel 740 quando Pavia era capitale dei Longobardi.
In quegli anni periodo re Liutprando ordinò la costruzione di una torre difensiva, che è ancora in piedi, per controllare il territorio attorno al fiume Po e all’antica Via Francigena, che collegava il Nord Europa con Roma.
La fortezza, in seguito, venne donata ai monaci benedettini dell’Abbazia di Santa Cristina divenendo uno dei rifugi più importanti lungo la Via Francigena, designata come la 40a stazione dall’arcivescovo di Canterbury, Sigerico il Serio, dove si soffermò nel 990 nel tragitto di ritorno a Canterbury dopo essere stato ufficialmente ordinato sacerdote in Vaticano.
Successivamente, nel XIII secolo la rocca divenne uno dei più importanti feudi longobardi sotto la famiglia Pusterla, ed i seguito passò ai Federici ed infine ai Cusani.
La trasformazione da fortezza a dimora di Re e Papi
Le nobili famiglie che la abitarono la trasformarono, piano piano in un elegante castello.
La gran parte della trasformazione si deve, soprattutto, al cardinale Agostino Cusani, ambasciatore del Papa presso la Repubblica di Venezia e alla corte di Luigi XIV a Parigi, che assunse l’architetto barocco romano Giovanni Ruggeri insieme ad artisti veneziani della scuola tiepolesca. Fu allora che venne arricchita con giardini, statue, fontane, oltre a elaborati stucchi e affreschi.
Lo stesso cardinale Cusani ordinò anche la costruzione del Casino di Caccia situato al centro del parco, come luogo di svago e di intrattenimento per gli ospiti, prendendo spunto da quanto aveva fatto il Re Vittorio Amedeo II di Savoia, con la Residenza Reale di Caccia di Stupinigi.
Alla fine dei lavori ne uscì un castello grandioso e raffinato che ha ospitato Papi, Re e Imperatori, tra cui l’imperatore austriaco Francesco I e Napoleone.
Nel 1936 l’ultimo discendente dei Cusani diede il castello al Sovrano Ordine di Malta, che lo utilizzò come sede di rappresentanza fino al 1987, quando fu venduto alla famiglia Procaccini che lo restaurò e lo aprì al pubblico.
Cosa c’è da vedere nel Castello di Chignolo Po
Oggi il castello è una residenza privata, ma, grazie a tutor guidati, è possibile vistare gran parte di esso, anche se non è consentito fotografare gli interni.
Tuttavia i tour guidati offrono una splendida panoramica su tutto il complesso.
Ci sono due i percorsi a disposizione del pubblico: il Percorso Barocco e il Percorso Medioevo.
Il Percorso Barocco permette di ammirare il Teatro delle Uccelliere dal pianoro, il parco con i suoi terrazzi, il gazebo orientale e occidentale con la loggia del Cardinale, la scalea monumentale, la facciata barocca, il cortile d’onore, le stanze con affreschi e stucchi di scuola tiepolesca e la biblioteca storica.
Il Percorso Medioevo permette invece di ammirare il borgo medioevale con le strutture di difesa, la corte Francigena, la corte delle Arti e dei Mestieri, la cappella gentilizia, le cucine, le cantine con l’antico torchio, la scala segreta, il camminamento di ronda, le stanze dei soldati, la torre longobarda e le carceri.
Gli interni del castello sono stati ben conservati, tant’è che ogni salone è decorato in modo unico con statue e dipinti, mentre i soffitti vantano splendidi affreschi con elementi tridimensionali.
Nela sala da ballo si possono ammirare dei dipinti rappresentanti le quattro stagioni e delle finte finestre con riferimento alle colonie a forma di pappagallo in gabbia.
A disposizione del pubblico c’è anche la stanza di Papa Clemente XI, spesso ospite del castello, con pavimenti quattrocenteschi e stucchi di notevole bellezza e raffinatezza.
Nel castello c’è anche la stanza che ospitò Napoleone Bonaparte durante una battaglia avvenuta nei dintorni della tenuta.
Per visitare il castello non è necessaria una prenotazione in quanto le visite sono a flusso continuo.
La struttura è aperta sabato, domenica e durante le festività dalle 9:30 alle 19:30.
Per entrambi i percorso, della durata di 75 minuti il costo è di €13.00 per gli adulti e di €8.00 per bambini e ragazzi da 6 a 18 anni