Quando si parla del castello di Mussomeli, in provincia di Caltanissetta, non si può fare a meno di ricordare la leggenda del fantasma di Laura Carini. Giovane e bella, la baronessa fu uccisa da suo padre e pare che il suo spettro si aggiri ancora oggi nelle stanze del maniero in cerca di giustizia. Voluto da Manfredi III Chiaramonte, tra il 1364 e il 1367, su resti risalenti alla dinastia Sveva, il castello si erge su una rupe, a circa 800 metri d’altezza. Tra le sue mura custodisce più di un mistero e ciò lo rende estremamente affascinante.

castello di Mussomeli

Le sue stanze sono state testimoni di importanti vicende storiche e di fatti inquietanti che sono diventati, nel tempo, leggenda. La tragica morte di Laura è solo uno di questi. Si narra anche di tre principesse (Clotilde, Margherita e Costanza, figlie del principe Federico) che qui morirono murate in una stanza, e dell’uccisione di un soldato spagnolo.

Laura Lanza

Il Castello di Mussomeli fu posseduto da diverse casate nobiliari: dai Chiaramonte ai Moncada, de Prades, Castellar, Perapertusa, Ventimiglia, Campo. Passò a Cesare Lanza nel 1549 e rimase di proprietà della sua famiglia per oltre quattro secoli. Fu abitato fino all’inizio del 1600, poi adibito a carcere. I primi interventi di recupero risalgono alla fine del XIX secolo. Dopo di allora, fu restaurato altre volte, fino a qualche anno fa. Fu anche set di un film ispirato proprio alla storia della baronessa di Carini.

castello di Mussomeli

Delitto d’onore

Al castello di Mussomeli è legata, forse più di ogni altra, la leggenda di Laura Lanza. Figlia di don Cesare Lanza, barone di Trabia e conte di Mussomeli, per volere del padre andò in sposa, a soli 14 anni, al barone di Carini, don Vincenzo la Grua Talamanca. La giovane si ritrovò presto a trascorrere le sue giornate da sola perché il marito si allontanava spesso per affari. Iniziò a frequentare altre persone, tra cui l’affascinante Ludovico Vernagallo di Montelepre, cugino di don Vincenzo. La frequentazione diede ben presto adito a delle insinuazioni: si disse che i due fossero amanti.

mano

La diceria non tardò ad arrivare alle orecchie del padre della ragazza che, per difendere l’onore del casato, si recò al castello di Carini. Era la notte del 4 dicembre 1563. Qui, i due amanti furono sorpresi insieme e freddati a colpi di archibugio. La stanza in cui avvenne il duplice delitto si trova nell’ala occidentale del castello di Carini. La leggenda vuole che su una parete di quella camera sia rimasta l’impronta insanguinata della mano di Laura che, colpita a morte, vi si appoggiò prima di cadere a terra e spirare.

Laura

Pentito, Cesare Lanza si rifugiò nel castello di Mussomeli, ma il fantasma della figlia lo seguì e ancora oggi si aggirerebbe tra le stanze del maniero alla ricerca del padre, per capire la ragione di tanta crudeltà.

Un fantasma dalle sembianze umane

Testimoni affermano d’aver visto aggirarsi tra le stanze del maniero il fantasma della bella baronessa di Carini. Lo spettro di Laura avrebbe sembianze umane realistiche e, se non fosse per gli abiti cinquecenteschi, la si potrebbe confondere con una donna in carne e ossa. La giovane indosserebbe un’ampia gonna di seta con sopra un corpetto e uno scialle finemente ricamato.

castello di Mussomeli visto dall'alto

Alcuni sostengono d’averla vista in preghiera nella cappella del castello, altre, invece, vagare nelle stanze più grandi. La fortezza, conosciuta anche come castello manfredonico, è una grandiosa opera architettonica. Un vero gioiello siciliano, custode anche di numerosi tesori dell’archeologia di epoca preistorica, romana, musulmana e bizantina.

(Foto: Castello di Mussomeni; Castello di Carini, Pagine Facebook)

Il castello di Mussomeli e il fantasma della baronessa di Carini ultima modifica: 2024-01-07T18:10:14+01:00 da Antonietta Malito

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