L’Epifania ormai è arrivata e, come le feste, porta via anche le ultime restrizioni contenute nel DPCM di Natale. L’Italia dal 7 gennaio torna a vestirsi dei tre colori: rosso, arancione e giallo. Prima delle ultime norme anticovid del governo, l’indice RT era sceso sotto l’1 in quasi tutto il Paese (ad eccezione dell’Abruzzo in zona arancione), ma adesso le cose sembrano essere cambiate. Il governo, con un nuovo recente decreto ha stabilito le regole che saranno in vigore dal 7 al 15 gennaio prossimo. Giovedì e venerdì, si tornerà in zona gialla in tutto il paese. Rimarrà comunque l’obbligo di coprifuoco alle 22 e chiusura di bar e ristoranti alle 18 (con asporto e consegna consentiti). Infine si ci potrà spostare liberamente (dalle 5 alle 22), ma solo all’interno della propria regione.

Nel weekend (9 e 10 gennaio) si tornerà invece in zona arancione: bar e ristoranti saranno chiusi (consentito solo l’asporto e la consegna a domicilio), i negozi saranno aperti e ci si potrà spostare soltanto all’interno del proprio comune dalle 5 alle 22. Dall’11 al 15 gennaio, invece, si tornerà alla divisione delle regioni in zone (zona gialla sotto RT 1, zona arancione sopra RT 1 e zona rossa sopra RT 1,25). La decisione del governo varierà poi in base al rapporto che verrà stilato dall’Istituto superiore di sanità (Iss) su base regionale. Al momento le prospettive non sembrano essere molto rosee. L’indice RT medio è al momento 0.93, ma è in costante salita. Ciò potrebbe portare il governo ad inasprire le norme per evitare una terza ondata che sembra sempre più probabile.

Italia dal 7 gennaio - Regole zona rossa, arancione e gialla in Italia
Foto: © Palazzo Chigi – Presidenza del Consiglio dei Ministri (pagina ufficiale Facebook).

Italia dal 7 gennaio: regioni a rischio zona rossa e arancione

Come già accennato, una volta chiuso il capitolo DPCM Natale, non tutte le regioni si sveglieranno colorate di giallo. Alcune di queste infatti mostrano ancora un livello preoccupante in fatto di crescita di contagi da Covid-19. Tra queste (dati al 30 dicembre scorso) ci sono Veneto, Calabria e Liguria. La prima e la seconda hanno un indice di 1.07, mentre la terza di 1.09. Ciò potrebbe portare alla decisione di optare per la zona rossa. Basilicata, Puglia e Lombardia, potrebbero invece diventare zona arancione, in quanto superano l’attuale valore medio. La prima ha un RT di 1.07 e la seconda e la terza di 1. A queste potrebbero aggiungersi anche Friuli Venezia Giulia, Marche ed Emilia Romagna, con valore RT, rispettivamente, di 0.96, 0.99 e 0.98.

Coprifuoco attivo e ritorno a scuola

Le possibili restrizioni dopo la Befana sono state confermate anche dal ministro della Salute, Roberto Speranza, il quale ha parlato di estendere il coprifuoco anche alle prossime settimane, con chiusura di bar e ristoranti alle 18. Per quanto riguarda la scuola, invece, la ministra dell’istruzione, Lucia Azzolina, ha assicurato che in Italia dal 7 gennaio gli studenti potranno tornare a scuola in presenza. Dall’altro lato però, sono molti i dubbi in merito e alcuni presidenti di regione, tra cui Stefano Bonaccini (Emilia Romagna), Michele Emiliano (Puglia) e Luca Zaia (Veneto) si sono già detti contrari al provvedimento sulle riaperture delle scuole. Naturalmente un possibile passo indietro della ministra Azzolina non è da scartare. Secondo alcune fonti del governo, infatti, la riapertura potrebbe slittare addirittura all’11 o al 18 gennaio.

Italia dal 7 gennaio - Lucia Azzolina con mascherina in una classe vuota
Foto: © Rivermoll – Wikimedia Commons.

Durante le festività la maggior parte degli italiani sembra essere stata virtuosa e non ha trasgredito le regole. Ciò nonostante non possiamo ancora dirci fuori dalla seconda ondata. Il piano vaccini è appena iniziato e prima che l’intera popolazione riceva il vaccino anti Covid-19 passerà ancora qualche mese. Un “liberi tutti” in Italia dal 7 gennaio è un rischio troppo alto che il nostro paese non può permettersi, soprattutto in un momento come questo in cui, con un vaccino già pronto (Pfizer) e altri in arrivo (Moderna, AstraZeneca, ecc.), la negligenza di alcuni e il non rispetto delle regole potrebbe portare all’arrivo di una terza ondata, anche più pericolosa delle precedenti.

Italia dal 7 gennaio: tra divisione in zone e rientro a scuola ultima modifica: 2021-01-07T09:00:00+01:00 da Antonello Ciccarello

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