Carezza che piacere, il potere rilassante e rigenerante dei gesti. Da un gruppo di studiosi americani è stato ricostruito il circuito nervoso che porta la piacevole sensazione di una carezza dalla pelle fino al cervello. Tutto ciò è il risultato di oltre quattro anni di ricerche effettuate sui topi da una ventina di ricercatori della Columbia University e di altri enti e istituti partner.
La carezza
Lo studio, pubblicato sulla rivista Cell, potrebbe aprire la strada a nuove terapie mirate per aiutare le persone che soffrono di ansia, depressione e autismo. Anche la pelle umana è infatti dotata di sensori tattili molto simili a quelli dei topi chiamati Mrgprb4 e che già da tempo erano finiti sotto la lente per la loro capacità di attivarsi in risposta a deboli stimoli come i tocchi più leggeri. Grazie all’optogenetica, i ricercatori statunitensi hanno ottenuto dei topi con cellule Mrgprb4 geneticamente modificate che possono essere attivate a distanza con luce colorata.
In questo modo hanno scoperto che gli animali, stimolati con un fascio di luce blu, tendevano a flettere il dorso, assumendo la classica postura che mostrano quando sono sessualmente ricettivi. La ‘carezza di luce’ suscitava così tanto piacere che gli stessi topi si recavano spontaneamente sotto la lampada. Negli animali in cui erano state eliminate le cellule Mrgprb4, invece, si è osservato un crollo della ricettività sessuale.
I neuroni della ricompensa
Usando la tecnica di fotometria in fibra, il team ha poi identificato i neuroni della ricompensa, che si accendono nel cervello in risposta agli impulsi provenienti dalle cellule Mrgprb4. Il ponte che collega i sensori della pelle con il cervello sono i neuroni Gpr83 del midollo spinale, già individuati in un altro studio dai ricercatori di Harvard.
(Fonte Abdus-Saboor Lab/Zuckerman Institute)