Si estende anche in Italia la marcia dei trattori che urla lo stop alla carne coltivata. Gli 11 paesi coinvolti, a cui si unisce l’Italia, si oppongono alla produzione della carne coltivata e delle farine di insetti, così come all’aumento del costo del gasolio e delle tasse.
Trattori in marcia
Dopo Francia, Germania e Romania anche l’Italia, da nord a sud, scende in piazza per ribellarsi alla carne coltivata in laboratorio ed ai cibi a base cellulare. A Viterbo la marcia dei trattori ha bloccato la Via Cassia, mentre a Bologna una piccola delegazione ha manifestato davanti alla sede della regione.
Grande successo per la petizione
Due milioni di persone hanno firmato una petizione lanciata dalla Coldiretti e sostenuta da altri 9 Paesi europei. Gli agricoltori autonomi si sono uniti costituendo il Comitato degli Agricoltori Traditi, guidato da Danilo Calvani, prima a capo del Movimento 9 dicembre- forconi che, nel 2013, manifestò contro lo Stato, la crisi economica e le tasse.
Gli agricoltori di oggi rifiutano importazione di merci a prezzi stracciati e si battono anche a favore dei consumatori che potrebbero trovare sulle proprie tavole cavallette, vermi e carne sintetica e non mangeranno più prodotti italiani controllati sia a livello sanitario che ambientale. Chiedono all’Unione Europea di cambiare la propria politica sull’argomento ed un sostegno in difesa sia dell’agricoltura che della crescita e del lavoro delle imprese agricole territoriali.