La Morgia è un pezzo di roccia la cui forma ricorda un leone accucciato. Per questa ragione viene chiamata anche “il leone”. Ubicata nei pressi di Gessopalena, in provincia di Chieti, ad essa sono legate diverse leggende. Quella probabilmente più antica e più conosciuta, narra che la sua origine si debba all’eroe biblico Sansone.

La Morgia

Da Palena e Gessopalena, grazie all’eroe del popolo d’Israele

La Morgia sarebbe nata grazie a Sansone. Si racconta che l’eroe l’abbia staccata dalle montagne circostanti e portata sulle spalle, con un solo passo, quindi con estrema facilità, da Palena e Gessopalena. Ai piedi del masso, inoltre, Sansone avrebbe lasciato le enormi impronte dei suoi piedi, ravvisate nella cosiddetta Pietra Sansone. Inoltre, egli, con una sola, abbondante minzione, avrebbe dato origine al fiume Avetino, che scorre in prossimità della roccia. In realtà, la Morgia è un pezzo di roccia staccatasi dal complesso della Majella e rotolata a valle nelle varie ere preistoriche, a causa dei diversi terremoti verificatisi nei secoli, fino a raggiungere Gessopalena.

fieno

Porta d’accesso al mondo delle fate

Per secoli, La Morgia fu utilizzata per ricavare materiale da costruzione. Infatti, ai suoi piedi sorse un paesino chiamato “Pesco Rottico”, che però fu abbandonato dopo l’epidemia di peste scoppiata nel XIV secolo. Nel secondo dopoguerra, la pietra cavata dalla roccia ha consentito la ricostruzione dei borghi limitrofi. Un’altra leggenda narra che in questo luogo nacque un’abbazia che, col tempo, divenne fiorente. Tuttavia, a causa dei cattivi rapporti con i concittadini, ben presto i monaci furono costretti ad abbandonarla.

La Morgia, panorama

Da allora, pare che le anime dei monaci vaghino in prossimità de La Morgia in cerca della loro antica dimora. Un’ultima e più recente leggenda, vuole che la roccia sia una porta d’accesso al mondo delle fate. Il luogo, infatti, è talmente magico che ispira pensieri fiabeschi. Anche per questo, merita di essere conosciuto e visitato.

Custode dell’installazione in vetro di Varotsos

La Morgia è anche il luogo ideale per la nidificazione di alcuni rapaci come il nibbio reale. Dal 1997, custodisce un’installazione in vetro di 40 metri dell’artista greco Costas Varotsos. L’opera, dal titolo “Orizzonti”, si innesta nello squarcio lasciato sulla roccia da un’esplosione durante la guerra. Essa vuole enfatizzare il rapporto tra l’ambiente naturale e le azioni dell’uomo, invitando a riflettere sulle responsabilità e sul potere che queste hanno nel ridefinire il paesaggio, nel bene e nel male.

Installazione

Il massiccio de La Morgia, oltre ad alimentare fantasie e storia, è un posto di grande impatto dal punto di vista naturalistico. Il territorio verde che si estende intorno alla roccia, lo scorso anno, è stato proclamato Parco della Felicità.

(Foto: Morgia Gessopalena; Pro loco Gessopalena, Pagine Facebook)

La Morgia, l’enorme masso a forma di leone, e le leggende a essa legate ultima modifica: 2024-05-07T07:02:46+02:00 da Antonietta Malito

Commenti

Subscribe
Notificami
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments
0
Would love your thoughts, please comment.x