Chi non ha mai affondato un cucchiaino, o un dito, in un barattolo di Nutella? Chi sa resistere alla tentazione di una fetta di pane con sopra uno strato di deliziosa crema color marrone? Nessuno, oserei dire. Non sappiamo cosa la rende così speciale, quale pozione segreta si nasconda tra il cacao, le nocciole, lo zucchero e l’olio di palma. Fatto sta che per Monica Bellucci “è il massimo del godimento” e Julia Roberts la mangerebbe h24. Ma d’altronde, che mondo sarebbe senza Nutella? Ah, quasi dimenticavo! È un’invenzione tutta italiana.

Un po’ di dati curiosi

Nonostante i suoi 55 anni, non passa mai di moda. A lei è dedicato il 5 febbraio, il World Nutella Day. È possibile acquistarne un vasetto in ben 75 stati. E, in media, se ne vende uno ogni circa 3 secondi.

Fotografiert von -donald- CC BY-SA 3.0

Pare, poi, che se si riunissero nello stesso posto tutti i vasetti di Nutella venduti in un solo anno si coprirebbe una superficie di 1000 campi da calcio. Mentre se si sistemassero uno dietro l’altro ne uscirebbe una catena con la quale fare quasi 2 giri della circonferenza terrestre e 8 volte la Muraglia Cinese. Ogni anno si produce un Empire State Building di Nutella: le tonnellate prodotte, infatti, pesano quanto il grattacielo di New York.

I Ferrero inventano la Nutella!

Ebbene, il grazie per questa divina invenzione lo dobbiamo dire a Pietro e Michele Ferrero. Nel maggio del ’46 Monsù Pietro fondò la Ferrero e iniziò a produrre l’antenato della Nutella. Il prezzo del cioccolato era alle stelle, circa 3000 lire al chilo, allora Ferrero utilizzó la nocciola, abbondante nelle Langhe, che unì alla gianduia, molto usata in Piemonte. Da questo connubio, combinato con qualche nota di cioccolato e burro di cocco, nacque la Giandujot. Era una pasta semidura che si vendeva in panetti avvolti nella carta argentata, a soli 600 lire al chilo.

Nutella day, il 5 febbraio

Michele prese le redini dell’azienda e si mise al lavoro per modificare la ricetta della Pasta Gianduia in modo da renderla più gustosa e spalmabile. Così, nel 1964 dallo stabilimento di Alba uscì il primo barattolo di Nutella, dall’inglese nut ‘nocciola’ e il suffisso ‘-ella’. Sai come raggiunse il successo immediato? Grazie ad assaggi gratuiti. Nei principali mercati italiani si iniziarono a offrire ai passanti ‘spalmate’ di nutella. In centinaia e centinaia si recarono agli stands portandosi il pane da casa per assaggiare l’incantevole innovazione.

La Nutella Vitamin

Ma lo sapevi che si pensò a una variante ricca di vitamine? Negli anni ’60 il chimico Francesco Rivella ebbe l’incarico di realizzare una Crema Nutella vitaminizzata. Avrebbe dovuto inserire nella ricetta originale delle vitamine adatte alla crescita, in modo da renderla più nutritiva per i bambini e incitare le mamme ad acquistarla. Non uscì mai dai laboratori.

Vicina all’ambiente

Nutella è vicina ai paesi in via di sviluppo, come Africa e Sud America, nonché all’ambiente. Ha, infatti, seguito Greenpeace Italia aderendo alla campagna “Nutella salva la foresta”. Impegnandosi per l’espansione delle coltivazioni di palma da olio, compromettendosi con la moratoria sulle deforestazioni e garantendo tracciabilità e certificazione dell’olio di palma utilizzato. E le nocciole, da dove provengono? Principalmente dai paesi che si affacciano sul Mediterraneo: Turchia e alcune regioni italiane, come Piemonte, Lazio e Campania.

pane e nutella

Inoltre, la Ferrero ha sempre utilizzato barattoli in vetro riutilizzabili. Per stimolare i consumatori a non gettare via il contenitore ha dato ai vasetti forme particolari abbellendoli con immagini e disegni. Fino agli anni ’90 il tema delle immagini era legato alla natura. Dopodiché venne il momento dei personaggi di cartoni animati e fumetti. I barattoli della Nutella hanno sempre ricordato anniversari e ricorrenze, come i mondiali di calcio e le olimpiadi. Ma anche l’Expo e l’unità d’Italia. Dal 2013, invece, sono nati i vasetti personalizzati con nomi di persona, seguiti da messaggi e poi frasi nei vari dialetti italiani. Il 2017 è stato l’anno del “come te non c’è nessuno”, ossia dei pezzi unici. Solo nel nostro Paese ne sono stati prodotti 7000 vasi unici e originali. E poi, il vasetto disegnato che ha un solo gemello nel mondo.

Ma non chiamare tua figlia “Nutella”

Mangiane quanta ne vuoi ma non chiamare mai tua figlia Nutella. Per aver osato dare alla neonata il nome della crema spalmabile italiana più famosa al mondo, una famiglia francese è finita in tribunale. Fu un funzionario del governo durante l’atto di registrazione a imporre il veto. Il giudice diede ragione a quest’ultimo. Il motivo? Tale nome avrebbe potuto sottoporre la piccola ad atti di bullismo. Obbligò, dunque, la famiglia a cambiare il nome in Ella.

Immagini: pagina Facebook Nutella – Pixabay

Ma che mondo sarebbe senza la nostra italianissima Nutella? ultima modifica: 2020-02-05T09:00:51+01:00 da Serena Villella

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