Amedeo Modigliani, uno dei più celebri artisti italiani, nasce a Livorno nel lontano 1884. Farà parte di una generazione culturale importante ed entrerà in contatto con i più grandi pittori europei del Novecento. Modigliani ebbe sin dall’adolescenza problemi di salute, le sue condizioni precarie sfociarono a 14 anni in gravi attacchi di tubercolosi, che lo costrinsero a passare molto tempo a dipingere nei lunghi periodi di degenza. Amedeo era il più piccolo di quattro figli e tutti, fra le mura domestiche, lo chiamavano col soprannome di Modì o Dedo.
I primi quadri di Modigliani: ispirato dai Macchiaioli
Durante la sua adolescenza, trascorsa a cavallo tra Ottocento e Novecento, in Toscana nasceva e si sviluppava la corrente artistica del Macchiaioli. Modigliani si avvicinò a tale movimento spinto dalla grande passione per la pittura, con l’intento di sviluppare il suo genio. Dopo una lunga degenza che lo costrinse a letto per mesi, convinse sua madre a fargli frequentare lo studio di Guglielmo Micheli. Nato in una famiglia borghese Modigliani ha vissuto sin da piccolo il tracollo economico dell’azienda del padre. Sua madre fece enormi sacrifici per permettergli di frequentare lo studio del pittore livornese, ma fu ripagata di tutti i suoi sforzi. Guglielmo Micheli era uno degli allievi preferiti del celebre pittore livornese Giovanni Fattori, che diede le basi stilistiche al giovanissimo Modigliani. Ben presto Modigliani capì che il movimento toscano doveva essere rinnovato, sentiva la necessità di abolire tutto ciò che “di vecchio e di putrido” era rimasto.
Amedeo Modigliani a Parigi: la fama internazionale
Amedeo Modigliani rimase un po’ deluso dall’ambiente chiuso e provinciale di Livorno, anche se vi rimase legato per tutta la vita. Per portare un po’ di innovazione stilistica nei suoi quadri, l’artista livornese nel 1906 decise di trasferirsi a Parigi, la meta artistica più gettonata dai pittori del XX secolo. In Francia il genio di Modigliani si affermò velocemente. Decise di seguire le orme di Picasso poiché, partendo dal movimento cubista, avrebbe potuto creare uno stile dirompente tutto suo. Modigliani in Francia iniziò una nuova fase stilistica: grazie a Picasso si era creata una netta frattura nei confronti dell’arte borghese impressionista. A Parigi si cimentò anche nella creazione di sculture primitive con buoni risultati, ma le polveri delle ceramiche e delle pietre finirono per peggiorare le sue condizioni di salute.
I ritratti di Modigliani: una pittura dell’anima
Abbandonata la scultura a causa dei problemi di salute, Amedeo Modigliani si dedicò anima e corpo alla pittura. Tutt’oggi sono famosi i suoi ritratti, che sembrano “rubare l’anima” dei committenti. In questa fase più matura il pittore livornese riuscì a creare uno stile unico: ciò che aveva imparato nella scultura lo ripropose su tela. Tra il 1913 e il 1917 il mix di stili e di tecniche apprese durante la prima giovinezza trovano finalmente espressione, creano il genio pittorico di Modigliani. La fama del pittore italiano a Parigi cominciò a crescere sempre di più, molti committenti famosi iniziarono a desiderare un ritratto firmato Modigliani. Tra i personaggi celebri ritratti da Modigliani possiamo includere Pablo Picasso, Moise Kisling, Diego Rivera e Max Jacob, oltre al giovane scrittore Jean Cocteau.
I nudi di Amedeo Modigliani: la più intensa fase pittorica
Tra il 1916 e 1917, a pochi anni dalla morte, Modigliani si impegnò nella fase dei grandi nudi a cui fu dedicata la sua prima mostra parigina. Questa mostra causò un vero e proprio scandalo. Il capo della polizia rimase oltraggiato dall’immoralità dei dipinti, così fece chiudere la Galleria due ore prima dell’apertura. Non ci sono dubbi sulla bellezza dei quadri di questo ultimo periodo. Modigliani abbandonò la ritrattistica dei volti per dedicarsi alla pittura dei corpi nudi famosi in tutto il mondo. Una delle più celebri modelle di nudo fu la sua giovanissima moglie, la diciannovenne Jeanne Hébuterne, dalla quale ebbe anche un figlio prima di morire.
Amedeo Modigliani si spense nel 1919 a causa della sua vita dedita all’arte e ai vizi, che lo portò all’aggravarsi delle sue precarie condizioni di salute. Jeanne, la sua giovane moglie incinta di nove mesi, non sopportò la perdita: si suicidò buttandosi dal quarto piano del palazzo dei suoi genitori.