Colpisce duramente al cuore dell’Italia, e del mondo, la tragica notizia della prematura morte di Gino Strada. Il medico e attivista aveva soltanto 73 anni e a confermare il tutto sono fonti vicine alla famiglia. Malato da tempo, intorno alle cause del decesso cala per ora l’assoluto riserbo.
Ha trovato il proprio posto nella Storia fondando Emergency. Ha dedicato tutta la propria vita battendosi per i diritti umani, soprattutto in Africa e Medio Oriente. Un esempio da seguire, in grado di lasciare un vero segno nel mondo. Il vuoto che si lascia alle spalle è di quelli incolmabili.
Un insegnamento per il mondo intero, trasmesso con forza a Cecilia Strada, figlia di Gino e Teresa. In un suo post è possibile leggere: “Il mio papà non c’è più. Non posso rispondere ai messaggi perché sono in mezzo al mare. Abbiamo appena fatto un salvataggio. Non ero con lui ma ero qui a salvare vite. È quello che mi hanno insegnato mio padre e mia madre”.
Chi era Gino Strada
La notizia della sua morte ha sorpreso tutti, al punto che ritrovarsi a parlare di lui al passato è qualcosa di inconcepibile. La sua vita sarà sempre ricordata con quattro appellativi:
- medico
- attivista
- filantropo
- fondatore di Emergency
Elementi di una vita straordinaria, impegnata per la maggior parte nell’aiutare il prossimo, insieme con sua moglie Teresa Sarti, fondatrice a sua volta dell’ONG italiana. Nato a Sesto San Giovanni il 21 aprile 1948, aveva frequentato il Liceo classico Carducci, per poi seguire il percorso di studi presso l’Università Statale di Milano, laureandosi in Medicina e Chirurgia nel 1978, specializzandosi in Chirurgia d’Urgenza.
È un trentenne dalle idee chiare, impegnato tra gli attivisti del Movimento Studentesco. Decide di partire alla volta degli Stati Uniti per completare la propria formazione. Vive per quattro anni, negli ’80, negli USA, occupandosi di chirurgia dei trapianti di cuore e cuore-polmone a Stanford e Pittsburgh.
Viaggiare ha sempre fatto parte della sua esperienza di vita. Si sposta in Inghilterra e in Sud Africa, seguendo corsi di formazione presso l’Harefield e il Groote Schuur Hospital (Città del Capo). Nel 1988 decide di mettere le proprie doti al servizio dell’assistenza dei feriti di guerra. In questa fase tutto cambia per sempre. La sua voglia d’aiutare il prossimo lo spinge a lavorare con la Croce Rossa Internazionale nei seguenti Paesi:
- Pakistan
- Etiopia
- Thailandia
- Afghanista
- Perù
- Gibuti
- Somalia
- Bosnia
La nascita di Emergency
Il mondo aveva e ha bisogno di persone come Gino Strada, il cui primo progetto con la sua ONG è stato in Ruanda, durante il genocidio. Resta poi per svariati anni in Cambogia e nel 1998 è in Afghanistan. Un territorio, quest’ultimo, che lo vede impegnato per sette anni. Un lungo periodo che consente l’apertura di differenti progetti nel Paese, dopo il centro chirurgico nella Valle del Panshir.
L’esperienza con la Croce Rossa dura fino al 1994, anno nel quale decide, insieme con sua moglie Teresa Sarti e alcuni colleghi e amici, di fondare Emergency. Questa è un’associazione indipendente e neutrale, il cui unico scopo è quello di portare cure mediche-chirurgiche di elevata qualità in territori sottoposti a costanti conflitti. Il tutto a titolo assolutamente gratuito. Nel 2005 inizia i lavori per l’apertura del Centro Salam, in Sudan, primo centro di cardiochirurgia totalmente gratuito in Africa. Dal 2001 Emergency è presente in Sierra Leone, dove Strada si reca nel 2014 per l’emergenza Ebola, curando oltre 11 milioni di persone.
Fonte fotografia in evidenza: Matteo Masolini CC BY-SA 2.0