Il mosaico pavimentale policromo con draghi, delfini e ippocampo sarà visitabile fino al prossimo 31 agosto presso il Museo e Parco archeologico dell’antica Kaulon (Caulonia), a Monasterace Marina, in provincia di Reggio Calabria. Diretto da Elisa Nisticò, il Museo sorge intorno al Parco “Paolo Orsi”, dove sono custoditi i resti dell’antica città della Magna Grecia.

Il mosaico

Evento straordinario

Il mosaico è già visitabile da qualche giorno e su prenotazione da parte di gruppi di persone. Dall’inizio di settembre i restauratori del Ministero della Cultura, per garantirne la tutela e la conservazione, avranno cura di ricoprirlo nuovamente. Si tratta, dunque, di un evento straordinario, da non perdere assolutamente, data l’enorme rilevanza storica e artistica che il manufatto riveste.

Scoperto nel 2012

Il mosaico della “Sala dei Draghi, dei Delfini e Ippocampo” fu scoperto dalla Soprintendenza archeologica della Calabria. Il ritrovamento avvenne nell’ambito di una campagna di scavo che indagò le cosiddette Terme di Nannon, condotta presso il Parco dell’antica Kaulon, afferente alla Direzione regionale Musei Calabria guidata dall’archeologo Filippo Demma. Il monumento è di grande pregio. Realizzato con tessere policrome, riveste un particolare interesse scientifico per l’antichità, la fattura, la ricercatezza del tema figurativo e le sue dimensioni. Esso rappresenta una delle testimonianze più significative riconducibili al centro magno-greco di Kaulonìa, identificato dall’archeologo Paolo Orsi agli inizi del ‘900.

Il mosaico, la locandina

Collaborazione sinergica

Il mosaico pavimentale è dunque di nuovo visibile. La numerose richieste pervenute da molti visitatori desiderosi di vedere da vicino questa importante opera d’arte, sono state esaudite. Ciò è stato possibile grazie alla sinergica collaborazione tra il Polo Museale della Calabria, il Museo Archeologico dell’Antica Kaulon, l’impresa di costruzioni marittime Falcomar con Ignazio Aquilino, il Lions Club Monasterace-Kaulon e la cooperativa ViviKaulon dei servizi aggiuntivi del Museo.

Si può accedere con il green pass

Nell’ambito del progetto che permetterà ai visitatori di apprezzare dal vivo il mosaico pavimentale, il Museo e Parco archeologico dell’antica Kaulon, proporrà anche altre iniziative culturali. Tra queste rientrano le due aperture straordinarie del 21 e del 28 agosto, alla scoperta dei numerosi tesori conservati ed esposti all’interno della struttura. Ci saranno anche altri due giorni di visite guidate gratuite, il 23 e il 30 agosto (un’altra si è svolta il 16), condotte da esperti del settore. L’emergenza covid impone l’osservanza di tutte quelle regole e procedure necessarie per garantire che le visite avvengano in sicurezza. I biglietti sono acquistabili solo online. Al sito possono accede 15 persone per volta, munite di green pass. Qui, un archeologo incaricato fornirà tutte le notizie storiche relative al mosaico e al parco.

Il mosaico, particolare

Antico bagno termale

Il famoso mosaico pavimentale fu scoperto dall’archeologo Francesco Cuteri nel 2012, portato interamente alla luce l’anno successivo e restaurato il 2014. Esso è il più antico e il più grande mosaico finora rinvenuto in Magna Grecia (risalente alla fine del IV secolo a.C.). I mosaici della “Sala dei Draghi, dei Delfini e dell’Ippocampo” occupano la parte centrale di quello che fu un bagno termale dell’età ellenistica. Questa era preceduta da un’altra sala, di pre-purificazione. Il bagno era una vera e propria sauna: dopo l’immersione in acqua, i signori dell’antica Kaulonia, si sedevano sulle panche e conversavano in un ambiente buio, denso di vapore. Qui, i mosaici avevano un preciso significato simbolico. Il drago impediva al male di entrare in quel luogo. Il delfino era visto come un compagno di viaggio ideale per affrontare le difficoltà della vita. L’ippocampo permetteva all’anima di liberarsi verso l’infinito.

L'altro drago

I draghi di Kaulon

Il drago è diventato il simbolo dell’antica Kaulon. Oltre a quello presente nel mosaico suddetto, ve n’è un altro (il drago marino) scoperto nel 1968, sempre da Cuteri. Esso è raffigurato in un mosaico di epoca ellenistica che decorava la soglia di una lussuosa abitazione della colonia della Magna Grecia ubicata nei pressi dell’attuale Monasterace. In questa dimora, il pavimento a mosaico presenta una cornice a onde marine. Il drago proteggeva l’ingresso di quella che oggi viene chiamata la “Casa del Drago”, di cui era appunto considerato il custode.

(Foto: Museo e Parco Archeologico dell’Antica Kaulon – DRM Calabria, Pagina Facebook)

Il mosaico più antico della Magna Grecia è visitabile fino al 31 agosto ultima modifica: 2021-08-19T12:30:00+02:00 da Antonietta Malito

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