Una terapia all’avanguardia ha permesso a dieci bambini di riacquistare la vista. Una straordinaria notizia che vede protagonista l’Azienda ospedaliera dell’Ateneo Vanvitelli di Napoli. La Clinica Oculistica della struttura è il primo centro in Italia ad essere stato certificato per la somministrazione genica.
Dieci bambini provenienti dal Centro e dal Nord Italia hanno finalmente potuto riacquisire la vista grazie alla prima terapia genica, un processo che coinvolge un’equipe altamente specializzata e adeguatamente formata composta da clinici, medici, chirurghi, farmacisti ospedalieri, infermieri e tecnici. Tecnicamente la terapia prende il nome di Voretigene neparvovec di Novartis. Viene utilizzata per distrofie retiniche ereditarie. Si tratta di una rara forma di distrofia legata a mutazioni in entrambe le copie del gene RPE65.
La terapia all’avanguardia
La terapia ha esordito circa 15 anni fa. Nasce da una sperimentazione realizzata grazie alla collaborazione tra l’Università Vanvitelli, la Fondazione Telethon e il Children Hospital di Philadelphia. Nel 2019 i primi due bambini in Italia hanno ricevuto il trattamento. Adesso Napoli è oramai un punto di riferimento a livello nazionale per il trattamento di malattie rare della retina.
Queste le parole di Francesca Simonelli, Professore Ordinario di Oftalmologia e Direttrice della Clinica Oculistica Vanvitelli: “I dieci pazienti trattati oggi possono scrivere, leggere (passando di fatto, in alcuni casi, dal braille alla carta e alla penna) e muoversi in autonomia. I risultati che abbiamo ottenuto – allargamento del campo visivo, aumento della capacità visiva da vicino, da lontano e in condizione di scarsa luminosità – hanno, quindi, un profondo valore scientifico e clinico oltre a testimoniare che, in una patologia degenerativa, la via del trattamento precoce è quella vincente”.
La soddisfazione dell’Università Vanvitelli
Gianfranco Nicoletti, rettore dell’Università Vanvitelli, ha invece sottolineato l’investimento della Regione Campania. Inoltre ha sottolineato come un lavoro del genere pone la struttura tra i primi centri in Europa per il trattamento in età pediatrica”. Infine anche Antonio Giordano, direttore generale del nosocomio, ha espresso la sua soddisfazione: “Siamo particolarmente orgogliosi di aver potuto contribuire, come Azienda ospedaliera universitaria, alla fattibilità di questa operazione. L’emozione di vedere le immagini di questi bambini che riescono, specie di sera, a giocare a pallone riempie di gioia”.
Fonte fotografia in evidenza: Instagram @unicampania