La variante Omicron avanza e contagerà tutti entro il 2022, ne sono convinti medici e scienziati; intanto secondo gli esperti ci stiamo avvicinando al picco dei contagi. Queste le considerazioni del ministro della Salute Roberto Speranza riguardo alla pandemia in Italia. Nel nostro Paese si contano attualmente circa 150 mila contagi mentre i decessi sono circa 248.
Pandemia, in Italia stiamo per raggiungere il picco dei contagi
“Grazie ai vaccini, le ospedalizzazioni sono inferiori rispetto al passato ma la pressione è comunque molto forte. L’Oms ci dice che ci stiamo avvicinando al picco, dobbiamo valutare bene cosa accadrà nei prossimi giorni. E, come abbiamo sempre fatto, adeguare le regole alla fase epidemiologica che stiamo vivendo”, ribadisce il ministro Speranza. “In Paesi come l’Italia, dopo che sarà raggiunto il picco legato alla variante Omicron la curva dei contagi comincerà a scendere”. Ad affermarlo è il direttore regionale dell’Oms per l’Europa, Hans Kluge che puntualizza: “Il picco dell’ondata terminerà prima di quanto previsto e in Paesi come il Regno Unito e Malta è già stato raggiunto”.
Fondamentale la campagna vaccinale
Secondo sanitari e studiosi, in questa fase pandemica diventa ancora più importante la vaccinazione. In questa ultima settimana, sono oltre 4 milioni e mezzo le dosi di vaccino somministrate nel nostro Paese. È il numero più alto in soli 7 giorni dall’inizio della campagna vaccinale. La Fondazione Gimbe rileva che dei 542mila nuovi vaccinati, ben 137mila sono over 50, e questo significa che la definizione dell’obbligo qualche risultato lo ha determinato. Si vedono segni di rallentamento dell’epidemia, aggiungono i ricercatori della Fondazione, ma la curva dei decessi è in ripida salita e sarà l’ultima a scendere.
Il tasso di ricovero in terapia intensiva è pari a 26,7 casi ogni 100mila per i non vaccinati e 0,9 ogni 100mila per i vaccinati con booster. Lo evidenzia il Report dell’Istituto superiore di sanità (Iss). Inoltre, nelle ultime due settimane si è osservato un “forte aumento dell’incidenza” in particolare per la classe di età 16-19 anni e un forte aumento del tasso di ospedalizzazione nella fascia 5 anni (10 ricoveri per 1 milione di abitanti) e un aumento più contenuto nella fascia 16-19 anni.
