Orvieto: la perla dell’Umbria colpisce per la sua bellezza

Dal Duomo con i suoi mosaici, al pozzo di San Patrizio. Fino al reticolo di cunicoli sotterranei. Questa è Orvieto.

Orvieto: “la città alta e strana”

Orvieto: “la città alta e strana”

La città di Orvieto colpisce per la sua suggestiva posizione. Appollaiata su una rupe di tufo, questo agglomerato urbano di origine etrusca, visto da lontano sembra quasi sospeso.
Come tutte le città storiche dell’Umbria ha un ricco patrimonio artistico, valorizzato da un’attenta opera di riqualificazione.

Inoltre questo centro in provincia di Terni è molto vivace. Passeggiando tra le vie del centro storico, monumenti a parte, non vi annoierete mai. Troverete sempre un gran movimento, un pullulare di gente tra botteghe e negozietti in cui potrete acquistare souvenir e prodotti tipici del posto. Oppure locali in cui fare una sosta per la merenda o l’aperitivo e ristoranti tipici.

Il percorso nel sottosuolo di Orvieto

Capolavoro dell’architettura gotica europea, il Duomo di Santa Maria Assunta è il monumento più importante ed un luogo di culto di riferimento degli orvietani e dei turisti.
L’edificio è del XIII secolo e, per realizzarlo, hanno lavorato una ventina di artisti, tra cui gli architetti Arnolfo di Cambio e Lorenzo Maitani. Resterete colpiti dalla maestosa facciata, con i mosaici che raccontano le storie del Vecchio e del Nuovo Testamento.
All’interno, sul transetto destro, soffermatevi nella Cappella di San Brizio. Esempio di pittura rinascimentale italiana, la cui decorazione fu avviata nel 1447 dal Beato Angelico e completata da Luca Signorelli.

Un altro punto d’incontro cittadino è Piazza del Popolo, che ospita il palazzo del Capitano del Popolo. Per chi è in cerca di suggestioni vi è la possibilità di calarsi nella Orvieto sotterranea, in un antico reticolo di grotte, cunicoli e cisterne.

Il Pozzo di San Patrizio: una straordinaria opera di ingegneria idraulica

Il Pozzo di San Patrizio: una straordinaria opera di ingegneria idraulica

Commissionato nel 1527 ad Antonio da Sangallo il Giovane da papa Clemente VII è una magnifica opera di ingegneria idraulica.

La tradizione dice percorrendo fino in fondo i 248 gradini che lo costeggiano, anche i fedeli più increduli otterranno la remissione dei loro peccati. E’ profondo 54 metri, conta 70 finestre. Visitarlo è un’esperienza unica.
Prima di uscire ricordatevi di gettare nell’acqua una monetina. E’ di buon auspicio!

Il tartufo: il re della tavola orvietana

Nero, bianco oppure estivo, detto “scorzone”, il tartufo la fa da padrone sulle tavole della zona. Il modo migliore per gustarlo? Come condimento dei primi piatti, per esempio sugli umbrichelli, ovvero una pasta lunga abbastanza spessa fatta con acqua e farina.

Altra prelibatezza da provare assolutamente è la lumachella, prodotto da forno a forma di chiocciola, farcito con formaggio pecorino, pancetta, olio e pepe.

Per i carnivori ci sono pietanze con il cinghiale, le bistecche chianine o i taglieri con i salumi del posto, come la porchetta.

Innaffiate il tutto con un buon Orvieto doc, bianco, rosso o aleatico, dove intingere le ciambelline al vino o i tozzetti alle mandorle.

Orvieto: la città sospesa da scoprire sopra e sotto ultima modifica: 2017-06-21T08:41:30+02:00 da Rossana Nardacci

Commenti