Oggi celebriamo Mantova, capitale della cultura nel 2016 e soprattutto la sua reggia, Palazzo Ducale. Una vera e propria full immersion la nostra, in uno dei palazzi signorili più belli d’Italia e simbolo del potere dei Gonzaga. Tra artisti famosi come il Mantegna e meravigliosi affreschi sullo Zodiaco, percorreremo i corridoi del palazzo che si dice, siano abitati anche da celebri fantasmi… Buona lettura!

palazzo ducale - soffitto della camera degli sposi
Un particolare della Camera degli Sposi, dipinta dal Mantegna

Palazzo Ducale: una bellezza italiana famosa in tutto il mondo

Al n.40 di Piazza Sordello a Mantova, camminando su insidiosi ma bellissimi sanpietrini, troviamo l’ingresso di una delle regge più affascinanti al mondo: Palazzo Ducale. Inoltre, con i suoi 35.000 metri quadrati di superficie, esso si ascrive a pieno titolo, tra i complessi monumentali più grandi d’Europa. Simbolo del potere dei Gonzaga, la reggia nasce in realtà con i Boncolsi, i primi signori di Mantova. All’epoca dei ghibellini Boncolsi, cioè nel XIII sec., furono costruiti ambienti distinti e separati che solo con i duchi di Gonzaga, furono poi collegati tra loro.

palazzo ducale - la piazza Sordello a Mantova
La facciata del Palazzo Ducale

Il nucleo più antico del palazzo che divenne poi reale sotto la dominazione austriaca, è la Corte Vecchia. Insomma, la sontuosa dimora lombarda è un insieme di epoche diverse di realizzazione che hanno infine creato un unicum artistico di grande impatto. Basti pensare tra le altre cose agli splendidi arazzi fiamminghi, ideati sulla scorta dei disegni del grande Raffaello Sanzio. Per non parlare delle camere pictae, tra cui la Camera degli Sposi dipinta dal Mantegna.   

La Sala dello Zodiaco: sotto le stelle di Mantova

Continuando il nostro tour a Palazzo Ducale, entriamo in un luogo fatato dalla rara bellezza artistica e architettonica: la Sala dello Zodiaco. È questa, una delle tre camere pictae della reggia, insieme alla famosissima Camera degli Sposi del Mantegna e alla Sala dei Giganti. Entrando in quest’ala di Palazzo Ducale, possiamo ammirare così le costellazioni su un soffitto magistralmente decorato con stelle d’oro e rappresentazioni dei segni zodiacali.

palazzo ducale - la sala dello zodiaco
La costellazione dello Scorpione, nella Sala dello Zodiaco – Ph. S.J. De Rosa

Un luminoso Apollo sul carro del Sole, guida questa ipnotica danza di astri, che costringe dolcemente il visitatore a rimanere col naso in su, completamente stregato dagli affreschi. L’odore inconfondibile del legno antico degli infissi, cede poi il passo ad un profumo esterno: una finestra aperta per metà, svela un giardino segreto. È il Giardino dei Semplici.

Il Giardino dei Semplici a Mantova.
Una bella prospettiva del Giardino dei Semplici, da una finestra di Palazzo Ducale – Ph. S.J. De Rosa

Il Giardino dei Semplici di Palazzo Ducale

Uno splendido giardino si apre in una corte quadrata nel Palazzo Ducale di Mantova. Si tratta dei Giardino dei Semplici, chiamato anche Giardino del Padiglione. Questo profumatissimo polmone verde fu progettato nel 1603 da Zenobio Bocchi, religioso e botanico fiorentino del XVI sec. Frà Zenobio era stato chiamato a corte proprio dai Gonzaga e, ispirandosi allo zodiaco, tema ricorrente tra l’altro negli affreschi della reggia, creò qualcosa di spettacolare.

palazzo ducale - il giardino dei semplici
Il profumatissimo Giardino dei Semplici di Palazzo Ducale – Ph. S.J. De Rosa

Essendo un esperto di piante, Bocchi divise il giardino in quattro aiuole coltivate con erbe officinali. La disposizione aveva un alto valore simbolico, perché si pensava che queste erbe equilibrassero i quattro temperamenti della medicina dell’epoca: flemmatico, collerico, malinconico e sanguigno. Passeggiare nel Giardino dei Semplici significa immergersi in un’atmosfera cinquecentesca e inebriarsi del profumo dell’iris, ammirando le siepi di bosso. Continuiamo a camminare e il racconto di antiche leggende sulla presenza di celebri fantasmi, ci spinge ad approfondirne la storia…

La leggenda del fantasma di Agnese Visconti, anima tormentata di Palazzo Ducale

Una storia affascinante e una leggenda misteriosa, avvolgono Palazzo Ducale. Parliamo del suo celebre fantasma, ovvero di Agnese Visconti. Si dice infatti, che i lamenti di quest’anima tormentata si sentano ancora oggi, di notte, per i corridoi delle reggia… Ma andiamo per gradi, ripercorrendo la triste storia di questa donna. Ai tempi di Ludovico II Gonzaga, la famiglia mantovana godeva di grande prestigio ed era normale che stringesse alleanze con altri nuclei familiari potenti. E così, Ludovico organizzò le nozze di suo figlio Francesco I con Agnese Visconti, figlia di un’importante famiglia milanese. I ragazzi erano molto giovani quando si sposarono: quattordici anni lui, diciassette lei.

Una sala interna e una veduta esterna della reggia di Mantova
Alcuni particolari interni ed esterni di Palazzo Ducale – Ph. S.J. De Rosa

La mancanza poi di un erede maschio, dato che Agnese ebbe da Francesco una figlia femmina, Alda, non fece che inasprire maggiormente i rapporti. Tutto questo fino al culmine, all’uccisione del padre di Agnese ad opera dell’usurpatore Gian Galeazzo Visconti che prese Milano. Dopo il dramma dell’assassinio paterno, Agnese subì un altro dolore: suo marito Francesco si alleò proprio con Gian Galeazzo. A questo punto, la donna era di troppo nella vita del Gonzaga, il quale l’accusò falsamente di adulterio con un cavaliere. Il 7 febbraio del 1391, i due presunti amanti vennero giustiziati: il cavaliere venne impiccato e la povera Agnese, decapitata e sepolta in terra non consacrata. Si dice che d’allora, la dama Visconti vaghi dannata, infestando Palazzo Ducale…

Speriamo che questo tour tra le bellezze di Palazzo Ducale a Mantova vi sia piaciuto, cari lettori! Un viaggio per il momento virtuale, in attesa che la situazione Covid-19 migliori e che si possa tornare a vivere, godendo di nuovo di una bella visita ad un museo.

Palazzo Ducale a Mantova: perla di re, artisti e celebri fantasmi ultima modifica: 2021-01-20T14:00:00+01:00 da Sarah Jay De Rosa

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