Passaporto sanitario“: due parole che, sin dall’inizio della pandemia, abbiamo imparato a conoscere. Ma se fino a qualche settimana fa era un’ipotesi e nulla più, dall’arrivo dei primi vaccini l’idea ha assunto una concretezza maggiore. Tanto che, ora, ne parlano tutti: le compagnie aeree, i governi e anche i governatori di regione.

Zaia parla del passaporto sanitario

Ad oggi, ancora non si sa se un passaporto sanitario verrà rilasciato. E se il certificato di vaccinazione sarà dunque un “lasciapassare”, per viaggiare all’estero e per compiere tutta una serie di altre azioni. Ciò che è certo, però, è che se ne parla. E anche molto. Luca Zaia, governatore della Regione Veneto, è intervenuto sulla questione nei giorni scorsi: «Abbiamo avuto una pre-adesione al vaccino del 90%. Però credo che ormai i tempi siano maturi per un passaporto sanitario. Le compagnie aeree hanno iniziato a dire che vogliono passeggeri con la garanzia del vaccino, ma presto cominceranno a chiederlo le strutture ricettive, gli spazi per congressi e via dicendo. In Veneto, certamente, potremo provvedere rapidamente» ha detto, spiegando come la sua regione sia stata l’unica ad istituire un’analisi vaccinale aggiornata e digitalizzata.

passaporto sanitario - libretto sanitario

La posizione del viceministro Sileri

Il viceministro alla Salute Pierapaolo Sileri lo ha confermato: un passaporto sanitario potrebbe essere richiesto in futuro per lo svolgimento di diverse attività. Tuttavia, l’Italia sta attendendo di conoscere la posizione della Commissione Europea e dell’Oms, ora al lavoro su un possibile certificato internazionale digitale. Perché, se ad oggi dopo il vaccino la persona ottiene un normale certificato di avvenuta vaccinazione, da lì al passaporto sanitario la strada è ancora lunga.

Il passaporto sanitario per viaggiare

Quando si parla di passaporto sanitario, è inevitabile parlare di viaggi. Nei giorni scorsi, diverse compagnie aeree (da Qantas a Delta Air) hanno annunciato la loro volontà: permettere l’imbarco solamente ai passeggeri vaccinati. La questione però è complessa: è necessario per i vettori trovare un equilibrio tra guadagni e sicurezza ed è fondamentale che ci sia una linea omogenea. Linea, questa, che sarebbe rappresentata proprio dal passaporto sanitario digitale.

Il CommonPass e il Travel Pass

Sono ben quattro ad oggi i progetti in fase di studio, tutti basati sull’utilizzo di una app. L’utente la scarica sullo smartphone, inserisce i suoi dati sanitari, ed ecco che il centro in cui è stato eseguito il vaccino (oppure il tampone, secondo i progetti oggi al vaglio) può inserire il certificato o l’esito. Al CommonPass hanno aderito United Airlines, Cathay Pacific, JetBlue, Lufthansa, Swiss International Airlines, Virgin Atlantic e l’Airport International Council. Il Travel Pass della Iata, invece, mira a lanciare un sistema di certificazione che sia comune a tutti i Paesi. E a fornire al viaggiatore uno strumento immediato, per conoscere la situazione sanitaria del Paese di destinazione e le sue regole in termini di ingressi.

passaporto sanitario - cellulare con codice
Foto: ©CommonPass

Il Digital Health Pass e l’AOKpass

Gli altri due progetti in fase di test sono il Digital Health Pass e l’AOKpass. Il primo, sviluppato da Ibm, vuole essere uno strumento a disposizione delle compagnie aeree ma anche di stadi, teatri & co; il secondo, ideato da Camera di commercio internazionale, International Sos e Sgs Group, è una sorta di cartella medica digitale che solo il destinatario può consultare e mostrare alle autorità di volo. Resta però il problema della privacy: come verrà garantita? È forse questo il principale nodo da sciogliere, prima che il passaporto digitale diventi realtà.

Passaporto sanitario, per Zaia diventerà realtà ultima modifica: 2021-01-01T15:00:00+01:00 da Laura Alberti

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