Esiste un solo modo per attraversare in lungo e largo tutti i versanti dell’Etna: percorrere la pista Altomontana

La pista Altomontata è un anello davvero alla portata di tutti. Esso può costituire il punto di attacco per escursioni più impegnative.

L’anello della pista Altomontana può essere anche “spezzettato” in varie parti

Il percorso della pista Altomontana è lungo in tutto 42 km. I classici punti di inizio e fine sono la caserma Pitarrone posta all’interno della pineta Ragabo, sul versante nord, ed il bosco della Milia su quello sud.
Entrambi non sono raggiungibili con i mezzi pubblici. E, per completare il percorso circolare, bisognerebbe parcheggiare un’auto nel luogo di “attacco” del percorso ed una in quello di arrivo.

Altra pecca, non da poco, la carenza d’acqua. Non ci sono sorgenti naturali in quota. Le cisterne presenti nei rifugi forniscono acqua piovana non potabile, utile solo per sciacquare le stoviglie e rinfrescarsi il viso.
Molti bivacchi, inoltre, potrebbero essere chiusi al momento del vostro arrivo o aperti solo parzialmente, poiché la Forestale non li apre tutti contemporaneamente.

Per un buon soggiorno etneo

Presso i punti di sosta della Galvarina, Monte Scavo, Monte Maletto, Bosco La Nave e Saletti, ci sarà quasi sempre modo di pernottare, riscaldandosi con la legna presente nei depositi adiacenti le minute casette in pietra lavica.

Il cielo stellato e gli imponenti boschi di conifere faranno da cornice al vostro breve soggiorno etneo. E’ molto probabile l’incontro con vari gruppi di escursionisti che intrecciano i loro cammini in una o nell’altra direzione.

La pista Altomontana ha un dislivello totale di circa 300 metri

L’anello della pista Altomontana può essere anche “spezzettato” in varie parti

La pista Altomontana ha una quota media di 1750 metri sul livello del mare. Ed è lunga in tutto 42 km.

Tra gli animali selvatici, merita un cenno la volpe. Con buona probabilità la troverete davanti la porta mentre state arrostendo qualche salsiccia sulla brace.

Le stagioni ideali per affrontare questo percorso sono l’autunno e la primavera. In inverno le nevicate rendono ancora più affascinante la pista Altomontana. Essa può essere affrontata mettendo ai piedi sci da fondo o racchette da neve. Sarà difficile però avere una copertura omogenea su tutto l’anello, a  causa delle diverse esposizioni che rendono l’innevamento non uniforme. Ed è sempre presente il rischio di dover percorrere tratti a piedi.

Nei mesi estivi la mancanza di punti d’acqua è un ostacolo non indifferente. Bisognerà appesantire ulteriormente il proprio zaino con delle scorte proporzionate alle necessità di idratazione.

La Grotta del Gelo, unico ghiacciaio presente sul Vulcano

La Grotta del Gelo, unico ghiacciaio presente sul Vulcano

Chi volesse proprio strafare, una volta giunto sul versante nord può tentare il “colpaccio” con una visita alla Grotta del Gelo. Unico ghiacciaio presente sul vulcano.

Consigliato l’uso di bussola e gps. La possibilità di perdersi in alta quota sulle sciare a causa di una nebbia repentina è sempre in agguato. Anche se il sentiero è ben indicato su tutte le carte ed è impossibile perdere di vista l’ampia carreggiata su cui passano perfino le jeep della Forestale, è bene tener presente che rivolgersi ad una guida è ad un’associazione naturalistica rappresenta l’alternativa migliore al fai da te.

Il Club Alpino Italiano di Catania, ad esempio, inserisce ogni anno nella propria programmazione delle gite dedicate alla pista Altomontana. Tra cui la decennale “Etna ronda”, il tour dei rifugi da affrontare in due o tre giornate consecutive.

Pista Altomontana: l’anello che abbraccia l’Etna a 360° ultima modifica: 2017-06-13T08:00:48+02:00 da Rossana Nardacci

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