Ponte dello Stretto su Messina: c’è il via libera del Consiglio dei Ministri. Il ministero delle Infrastrutture fa sapere che per la realizzazione della grande opera rinasce la Società Stretto di Messina che avrà una nuova e più moderna governance. È prevista una solida partecipazione del Mef e del Mit, a conferma dell’importanza che il governo attribuisce al collegamento stabile tra Calabria e Sicilia. In concreto, spiega il dicastero, guidato da Matteo Salvini, si riparte dal progetto definitivo del 2011 che verrà adeguato alle nuove norme tecniche, di sicurezza e ambientali. Il nuovo iter autorizzativo dovrà dare corpo e forma al ponte strallato (sospeso) più lungo al mondo che si estenderà per 3,2 chilometri. Una grande opera di cui si parla da decenni e che, secondo il governo Meloni, rappresenterà il fiore all’occhiello dell’arte ingegneristica italiana.

Ponte sullo Stretto

Dunque, il Consiglio dei ministri ha approvato un primo schema di decreto che riporta indietro al 2012. In pratica a quando la realizzazione del ponte era stata fermata e la società messa in liquidazione. Col suo ‘via libera’, il governo ha usato la formula precauzionale “salvo intese” e ancora “sono in via di definizione gli aspetti tecnici”. Si riparte comunque dal progetto definitivo approvato 11 anni fa, quello del ponte sospeso strallato più lungo al mondo. Progetto da aggiornare e adattare alle ultime normative in materia tecnica, ambientale e di sicurezza. Il vicepremier e ministro delle infrastrutture, Matteo Salvini, ha dichiarato che “sarà il ponte a campata unica più bello, più green e più sicuro del mondo”. Un ponte certificato dai “più grandi ingegneri delle migliori università”. Salvini ha parlato di “giornata storica” per tutta l’Italia. Mentre il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ha promesso: “Questa volta non ci fermeranno” ricordando che già 20 anni fa a realizzare il ponte ci aveva provato il suo governo.

ponte sullo stretto
Lo Stretto di Messina (Foto archivio italiani.it)

L’obiettivo ora è quello di arrivare a un nuovo progetto esecutivo entro il 31 luglio 2024 per poi avviare i lavori per la fine di quell’anno. Il decreto, secondo la bozza circolata nei giorni scorsi, riprende anche i vecchi contratti di appalto cancellati dal governo Monti. A partire da quello con Eurolink, il consorzio guidato da Salini (oggi Webuild) che vinse la gara internazionale d’appalto. Al ministero delle Infrastrutture c’è un modellino del ponte e Salvini vi ha posato davanti per una foto con i presidenti delle Regioni sulle due sponde, Roberto Occhiuto per la Calabria e Renato Schifani per la Sicilia. Per Occhiuto “il Ponte sullo Stretto sarà una grande occasione per il Sud, ma occorrerà parallelamente lavorare per sviluppare al meglio le opere complementari indispensabili”. La realizzazione tecnica richiederà 5 anni. Si ripartirà dalle autorizzazioni già ottenute nel 2012 per i raccordi ferroviari e stradali, ha spiegato il viceministro Edoardo Rixi.

C’è chi dice no

Sono tanti, e da sempre, i partiti, le associazioni e i movimenti contrari alla costruzione della grande opera. Ad esempio l’Alleanza Verdi e Sinistra ha organizzato un flash mob di protesta davanti a Montecitorio. I manifestanti portavano cartelli con su scritto: “Uno spreco di risorse da 10 miliardi di euro” e indicavano come con questi soldi si potrebbero acquistare, per esempio, 175 treni intercity e 500 regionali. Ha bocciato il ponte per gli “elevatissimi e insostenibili costi ambientali, sociali ed economico-finanziari” anche il Wwf. L’associazione ambientalista ricorda come l’area dello Stretto sia ricompresa in due “importantissime Zone di Protezione Speciale”.

(In evidenza Occhiuto, Salvini e Schifani che ammirano il modellino del ponte/ Foto Ansa)

Ponte sullo Stretto: c’è il via libera del governo Meloni ma c’è chi dice no ultima modifica: 2023-03-17T16:17:14+01:00 da Redazione

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