Il percorso da psicologo
Luca Mazzuccheli, Vice Presidente dell’Ordine degli Psicologi in Lombardia, dopo un lungo percorso è approdato sul web e da lì tutto è cambiato. Lo psicologo ha saputo comunicare l’importanza della sua figura professionale e l’influenza che tale ruolo può che avere sulla vita di tutti i giorni. Il famigerato posto fisso tanto agognato e, fortuna per lui, mai arrivato, gli ha riservato piacevoli e quanto mai inaspettate sorprese. Dopo anni e anni di formazione, Luca Mazzuccheli ha mosso i primi passi nel settore che lo hanno spinto ad acquisire una maggior consapevolezza sulle sue potenzialità. È per questo che ha deciso di investire la sua attività sul web marketing, decisione che ha portato a risultati straordinari. Le sue consulenze in studio e la sua grande soddisfazione ne sanno qualcosa. Un percorso molto impegnativo che il professionista ha saputo incanalare nel migliore dei modi.
In effetti, se tutti noi conoscessimo l’iter che ogni psicologo segue prima di iniziare a lavorare, forse lo guarderemmo con occhi diversi. Dopo il liceo si apre un orizzonte infinito di possibilità tra cui scegliere che deve essere tradotto in una sola (e possibilmente giusta) scelta. Per alcuni la scelta si chiama psicologia. Il test iniziale (non sempre obbligatorio) rivolto a tutti gli aspiranti psicologi ha l’obiettivo di scremare e selezionare le persone più idonee a tale percorso. Una volta svolto il test d’ingresso bisogna aspettare la graduatoria. Per i più preparati e fortunati è sufficiente aspettare l’inizio del corso con le lezioni, mentre chi ha riportato un punteggio non alto deve essere un po’ più paziente. Se qualcuno rinuncia o non si presenta, entrerà il candidato successivo in lista.
Superato il primo passo, lo studente deve ora affrontare un triennio di lezioni frontali, lavori di gruppo ed esami. Il trittico prende a braccetto l’aspirante professionista e lo lascia solo al termine del corso di studi. Qui arriva la fatidica tesi di laurea e la proclamazione con voto finale. Si continua il percorso con due anni di specializzazione coronati da una seconda tesi. Poi bisogna svolgere il tirocinio formativo di un anno, attività di lavoro inerente (si spera il più possibile) al percorso di studio e non retribuito.
…quasi psicologo
Oh, finalmente sono psicologo! Eh no, perché bisogna sostenere ancora l’esame di stato che permette l’abilitazione alla professione. Quattro prove, una propedeutica all’altra (vuol dire che se non superi la quarta ed ultima prova devi riniziare da capo come al gioco dell’oca!), che hanno una durata variabile da circa una settimana fino a due, tre mesi, dipende dalla regione. Al termine della prova, sei finalmente uno psicologo abilitato. Aspetta, non puoi ancora affittare lo studio assieme ai tuoi futuri colleghi, c’è ancora un altro passo da compiere prima: l’iscrizione all’albo degli psicologi.
Ora, solo ora, potrai definirti uno psicologo.
Ma lo psicologo, cosa fa di preciso?
Lo psicologo non è la parrucchiera sensibile che ti ascolta, non è un mago in grado di guardarti e leggere nella tua mente, non è né un consigliere né un amico con cui sfogarti. Lo psicologo è un professionista che mette al servizio di chiunque lo voglia la sua conoscenza scientifica per favorire la lettura di noi stessi e delle realtà circostante. Lo psicologo non risolve i problemi, fornisce gli strumenti per farlo.
Immagina una persona che deve eseguire una scultura e sta utilizzando gli arnesi sbagliati, il suo progetto è destinato a non decollare. Lo psicologo fotografa lo strumento, descrive le sue caratteristiche in modo oggettivo e si confronta con la tua percezione. Il confronto può prendere in esame dalle piccole difficoltà della vita di tutti i giorni, alle fobie per arrivare a eventuali traumi che hanno lasciato un segno. L’obiettivo dello psicologo è quello di renderti il più funzionale possibile, di farti vivere al meglio delle tue possibilità e potenzialità nell’ambito personale, professionale e sociale. Potrebbe essere in grado di farti superare la claustrofobia, spiegarti perchè capitano gli attacchi di panico e come affrontarli o magari come vivere le relazioni in modo meno problematico.
Ma non pensare che tutto ciò sia facile, ogni piccolo traguardo sarà oggetto di un confronto talvolta difficile, sofferente. Ricordati sempre del tuo, anzi dei vostri obiettivi prefissati e affronterai ogni difficoltà in modo propositivo.