Lui è la voce di intere generazioni, degli anni Novanta e non solo, capace con la sua musica di raccontare, l’amore, l’adolescenza, la nostalgia. E adesso arriva un nuovo album, con dodici inediti che raccontano la maturità di questo grande artista, ma anche un tuffo nel passato. Si chiama “Qualcosa di nuovo” il lavoro discografico di Max Pezzali, colonna sonora di tantissimi italiani, non più giovanissimi. Un album pensato nei mesi scorsi e pronto già nel mese di aprile. Ma ha aspettato finché non è arrivato proprio “Qualcosa di nuovo” l’ultimo pezzo inserito. L’uscita dell’album è stata il 30 ottobre.
“Qualcosa di nuovo”, dodici tracce di generi diversi
E in questo nuovo album l’ex degli 883 sposa diverse sonorità Dodici tracce, che vanno dalle classiche ballate romantiche e featuring trap e hip-hop. E’ un po’ una sorta di ritorno agli anni Novanta rivisitati però nella modernità e nella voglia id rinascita di questo strano 2020. L’ultimo pezzo, appunto, “Qualcosa di nuovo”, si è aggiunto quasi alla fine. Un brano arrivato da Los Angeles, scritto da Michele Canova e Jacopo Ettore. “Centrava perfettamente quello che avrei voluto dire – ha raccontato alla stampa Pezzali -, un sottofondo di malinconia ottimistica che è lo stato d’animo di molti di noi in questo momento”.
L’ottimismo e gli amori ma anche “Qualcosa di nuovo”
L’album “Qualcosa di nuovo” racchiude così anche tanti anni di una lunga carriera. Quella iniziata con gli 883, da “Hanno ucciso l’uomo Ragno”, a “Sei un mito”, a “Gli anni”. Maz Pezzali in questi anni non si è mai fermato. Ha raccontato con il suo solito timbro che quasi “accarezza” come una pacca sulla spalla di un amico. Perché questo artista è stato davvero capace di attraversare gli anni più importanti della musica contemporanea sempre con grandi successi. “Per me l’eredità di quegli anni – ha raccontato – è una fiducia cieca nell’idea di pop che per molti, anche nei generi che ascoltavo io, era qualcosa di deteriore”.
Un ricordo del passato ma anche uno sguardo al futuro
E così se molte sonorità ritornano, la novità di “Qualcosa di nuovo” è anche quella di essersi avvicinato ancora di più agli autori contemporanei. A quelli tanto amati dai millenials. “Vorrei lasciare ai ragazzi di oggi – ha aggiunto – questa suggestione: noi per primi siamo stati considerati una generazione “irrilevante”, la generazione del disimpegno, senza storie da raccontare. Non fatevi impressionare da quelli che adesso dicono lo stesso di voi. L’ho vissuto sulla mia pelle, è un normale meccanismo di autodifesa di tutte le generazioni”.
Un puzzle da scomporre e ricomporre con la musica
E così Max Pezzali attraversa ancora la musica contemporanea. Come un puzzle da comporre, che ripercorre il racconto di una generazione di periferia, venata da un certo ottimismo ma anche di quella malinconia che cantava nel brano “Gli anni” quando ancora lui era giovanissimo.
Le collaborazioni di questo nuovo album In Qualcosa di nuovo anche tante collaborazioni. E infatti c’è un brano con J-Ax e in “Sembro matto” canta con Tormento (ex Sottotono). E poi un omaggio ai giovani con “Siamo quel che siamo”. Infatti qui c’è la collaborazione con Gionny Scandal. “Mi aveva affascinato il mondo emo-trap di Gionny – ha detto Pezzali-. La canzone parla di come, nonostante le differenze, ci siano punti comuni anche fra di noi”. E infine la collaborazione con Fabio Volo, da cui è nata l’idea del video di “Qualcosa di nuovo” per la regia di Gianluca Leuzzi.