Nel lungo ed appassionante viaggio alla scoperta delle meraviglie italiche, spesso capita di imbattersi in luoghi sconosciuti ed esclusi dai tanti circuiti turistici. Posti magici, dove il tempo sembra essersi fermato e che meritano di esser narrati. Tra questi possiamo collocare, senza tanti dubbi, l’affascinante San Felice Circeo, ridente borgo marittimo nel basso Lazio. Scopriamone storia e bellezze!
Una storia tutta da raccontare
Come gran parte delle città e dei paesi italiani, la storia di San Felice Circeo comincia da lontano. Ben prima dei Romani, dei Greci e degli Etruschi. Inizia infatti circa cinquantamila anni fa, con un piccolo insediamento abitato dall’uomo di Neanderthal. Qui, tra i promontori laziali, si celano numerose grotte dove i nostri antenati trovarono rifugio. Una scoperta importantissima questa, avvenuta nel 1936 grazie al lavoro di Alberto Carlo Blanc che ha permesso di ricostruire la storia locale.
A partire dal terzo millennio a.C. svariate civiltà prolatine cominciarono a colonizzare il centro Italia, tra cui San Felice Circeo. Piccoli villaggi dediti all’agricoltura e alla pastorizia. Questo fino all’arrivo dei Sabini, degli Etruschi, dei Volsci, ma soprattutto dei Romani. Quest’ultimi fecero di San Felice una ridente località residenziale di lusso, con centinaia di ville che si affacciavano letteralmente sul mare.
Nel Medioevo le invasioni barbariche non permisero lo sviluppo del piccolo borgo. Conteso per secoli, nel 1501 fu raso al suolo da Federico I d’Aragona. Solo a partire dal Seicento cominciò la ricostruzione. Vennero edificate chiese, palazzi e conventi, alcuni visitabili ancora oggi. Lavori che continuarono anche nel Settecento, molti commissionati dal Vaticano. Nell’Ottocento fa la sua comparsa quello che forse è il personaggio più importante di San Felice: Stanislao Poniatowsky. Il principe governò per circa 14 anni, migliorando notevolmente le condizioni degli abitanti con numerose opere quali strade, vigneti e ville.
Cosa vedere a San Felice Circeo
Dopo la storia passiamo ai suoi monumenti, ai tanti gioielli da ammirare. Nonostante le sue ridotte dimensioni, infatti, i suoi vicoli celano numerose e piacevoli sorprese. Prima tappa del nostro viaggio è il centro storico, che si presenta come i classici borghi del Mediterraneo: case dal color bianco candido, stradine che si arrampicano lungo il promontorio e panorami improvvisi. La Chiesa parrocchiale di San Felice Martire è l’edificio di culto più importante. Esso ospita le reliquie dell’omonimo santo, nonché patrono della città. In Piazza Vittorio Veneto sorge poi la bella torre medievale e i resti risalenti all’occupazione dei Templari. Altra chiesa da non perdere è quella dell’Immacolata, costruita nel 1954 e sormontata dalla Statua della Madonna Immacolata. Essa è il simbolo della devozione dei locali alla Vergine.
Appena fuori dal borgo è possibile ammirare i resti delle mura ciclopiche. In località San Rocco, invece, immancabile una tappa alla Villa di Marco Emilio Lepido. Questa fu la dimora del principe Stanislao Poniatowsky. Il paesaggio qui lascerà senza fiato anche il turista più esigente. Lungo la costa potremo poi goderci le varie torri realizzate tra il Quattrocento ed il Cinquecento. Per gli amanti del trekking segnaliamo il Parco Nazionale del Circeo e le grotte locali, alcune visitabili solo con permessi speciali. Qui vi sono infatti gli scavi archeologici che hanno portato alla luce i resti neandertaliani. Ultimo, ma non per importanza, la statua sommersa del Cristo del Circeo, emblema marino del borgo nonché tappa prediletta per tutti gli amanti delle gite subacquee.