Martino ebbe i natali in quelle terre che oggi costituiscono l’Ungheria. Il padre, ufficiale dell’esercito romano, diede al figlio il nome che richiama Marte, il dio della guerra. Fu uno dei fondatori del monachesimo in Occidente e fu anche vescovo della città di Tours. La ricorrenza di San Martino si celebra l’11 novembre. La collocazione nel cuore della stagione autunnale ha di certo favorito la popolarità legata alla sfera contadina.

Basilica di San Martino - Tours (foto tratta da wikipedia)

San Martino, la ‘leggenda del mantello’

Essendo figlio di veterano, secondo i principi stabiliti da un editto imperiale, si arruolò nell’esercito romano. Parte della sua vita la trascorse a garantire l’ordine pubblico. Ma in un rigido inverno la sua vita cambiò. Secondo la tradizione Martino incontrò un mendicante che pativa il freddo di quel gelido inverno. Impietosito tagliò il suo mantello e con una parte coprì il poveretto. La notte seguente ebbe in sogno Gesù vestito con il suo mantello militare. Il Signore disse ai suoi angeli: “Ecco qui Martino, il soldato romano che non è battezzato, egli mi ha vestito”.

San Martino

Al risveglio il mantello era ritornano integro. l’accaduto cambiò profondamente il soldato che ricevette il battesimo e divenne cristiano. Per questo motivo nell’iconografia è spesso rappresentato proprio ritraendo il gesto del taglio del mantello. In Italia è patrono dell’arma di fanteria dell’esercito. Numerosi centri l’hanno elevato a patrono della propria comunità.

L’estate di San Martino e la proverbialità

Un noto proverbio recita: “a San Martino ogni mosto è vino”. È così che la figura del Vescovo di Tours entra nella popolarità. Quando in autunno si verificano giornate di caldo, allora nella tradizione entra in gioco ‘l’estate di San Martino’. Nel corso del tempo il periodo è stato spesso associato ad eventi di particolare rilevanza storica.

San Martino - estate di San Martino (foto tratta da wikipedia)

Per le condizioni climatiche favorevoli, in quei giorni si coglieva l’occasione anche per rinnovare i contratti agricoli. Secondo le usanze di realtà locali, è il periodo giusto per la raccolta delle castagne o, talvolta, per la semina e la messa a coltura di alcuni ortaggi. Non a caso, le festività religiose, rappresentano spesso i punti di riferimento per i contadini. E ancora, richiamando il proverbio, si stappano le prime botti per assaporare il vino novello. La figura di San Martino riecheggia a gran voce anche nella letteratura. Una celebre poesia di Giosuè Carducci, dal titolo “San Martino”, ha immortalato questa consueta scena autunnale.

La nebbia a gl’irti colli…

E’ così che ha inizio la celeberrima lirica di Carducci che fa parte della raccolta ‘Rime nuove’.

San Martino - nebbia (foto tratta da wikipedia)

Nella poesia traspare inequivocabilmente proprio l’essenza di quei giorni: La nebbia a gl’irti colli / piovigginando sale, / e sotto il maestrale / urla e biancheggia il mar; / ma per le vie del borgo / dal ribollir de’ tini / va l’aspro odor dei vini / l’anime a rallegrar. / Gira su’ ceppi accesi / lo spiedo scoppiettando: / sta il cacciator fischiando / sull’uscio a rimirar / tra le rossastre nubi / stormi d’uccelli neri, / com’esuli pensieri, / nel vespero migrar. Ancora oggi, tra i banchi di scuola, e nella quotidianità, risuonano quei versi che, a volte, hanno il sapore della nostalgia.

San Martino, il Vescovo di Tours e la ‘leggenda del mantello’ ultima modifica: 2018-11-09T09:00:28+01:00 da Giuseppe Conte

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