Nel territorio sannitico nel cuore della Campania c’è un borgo affascinante e ricco di storia: Sant’Agata de’Goti.
Sant’Agata de’Goti tanti riconoscimenti per questo borgo antico
La cittadina di Sant’Agata de’ Goti in provincia di Benevento si compone di due parti distinte. La città moderna, nata a partire dal XIX secolo e quella antica di fondazione romana, molto suggestiva e affascinante. Il centro storico dal 2012 è stato inserito nel circuito de “I borghi più belli d’Italia”. Inoltre gli è stata riconosciuta la Bandiera arancione del Touring Club Italiano e dal 2005 fa parte dell’associazione Nazionale Città del Vino. Attorno al centro urbano vi è un pullulare di contrade, masserie, di diverse dimensioni che risalgono all’invasione longobarda.
La cittadina immersa nel territorio sannitico è stata denominata “Perla del Sannio“. Per la sua bellezza, il suo clima mediterraneo, sempre mite e gradevole e, per i corsi d’acqua che attraversano il suo territorio. Prende anche il nome di “gioiello della Valle Caudina”, per la valle omonima, dove, in epoca romana, si consumò la più vergognosa sconfitta per l’esercito romano: la battaglia delle forche Caudine.
Anche il nome ha tanta storia
Il suo nome è il frutto di una summa dei vari periodi storici e delle invasioni che l’hanno interessata nel corso del tempo. Nel periodo longobardo, VIII secolo, fu intitolata a santa Catanese e, per volontà di Radoaldo e Grimoaldo al suo interno fu costruita la chiesa di Sant’Agata de Amarenis. Da qui il paese prende la prima parte del nome. In epoca normanna, intorno al 1117, si aggiunge la seconda parte, con l’arrivo nel territorio di Sant’Agata della famiglia di feudatari francesi Drengot.
A causa di un difetto di pronuncia il cognome fu storpiato e divenne De-Goth. E il feudo entrato in loro possesso diventò “Sant’Agata De-Goth”. Continuò a chiamarsi così anche dopo una trascrizione, forse affrettata. Si intese infatti, secondo alcuni storici il De -Goth riferirsi ai Goti, popolo germanico barbaro e non a una famiglia francese. Comunque il borgo continuò a chiamarsi “Sant’Agata De-Goth”, fino a italianizzarsi in quello che oggi conosciamo.
Sant’Agata de’Goti una storia raccontata nelle pietre
La città ha origini romane. Gli storici affermano che vi sorgesse l’antica città sannita di Saticula. Molte le testimonianze archeologiche rinvenute nel territorio cittadino. Visibili sono anche le presenze alto medievali, normanne e angioine. Edifici pubblici e religiosi sono testimonianze importanti. Ma molti altri elementi architettonici e storici raccontano di un passato florido del borgo fino ai tempi più recenti. Oggi guardando alla città si resta affascinati dalla sua conformazione, frutto di stratificazioni millenarie.
Il centro storico è costruito sul tufo e, osservando il borgo storico dal ponte del torrente Martorano si nota come la mano dell’uomo sia stata sapiente nella costruzione della città. Un perfetto connubio tra natura e intervento antropico. La roccia disegna una mezzaluna su cui poggiano le case, e gli edifici collettivi. Un miracolo ancora integro e che si staglia imponente sul costone. In fondo scorre il fiume che, accarezza la roccia e, veglia benevolo sulla città.
Un borgo da visitare
Un gioiello Sant’Agata de’Goti, poco conosciuto, ma che ha tanta storia da raccontare ai suoi visitatori. Storia che si dipana nei vicoli, negli archi, nelle finestre e terrazze con i panni stesi ad asciugare. Un luogo incantato che merita di essere riscoperto. Il suo territorio calpestato dai romani e dagli invasori stranieri ha conservato ogni memoria nelle sue pietre.
Il turista ha tanto da visitare, chiese, palazzi, ma anche solo percorrere le sue strade e toccare i suoi muri. Un turismo esperienziale, quello che aspetta il visitatore, che può ritrovare appagati tutti i sensi. Come città del Vino, Sant’Agata è ricchissima di cantine e luoghi in cui si possono degustare prodotti tipici e specialità culinarie. Ancora l’inverno è lontano, nel nostro Sud, fare un viaggio alla scoperta del Sannio e di questa meravigliosa cittadina.