Sant’Angelo di Roccalvecce, a venticinque chilometri da Viterbo, ha un suggestivo soprannome: “il paese delle fiabe“. Il motivo è presto detto: le facciate delle sue case sono piene di murales, tutti tratti dal mondo delle fiabe e delle leggende; ci sono persino i classici della letteratura infantile, come “Alice nel paese delle meraviglie” e “Il gatto con gli stivali”.

Sant’Angelo di Roccalvecce - Mary Poppins
Mary Poppins – Foto tratta dalla pagina Facebook di S. Angelo “Il Paese delle Fiabe”

La storia di Sant’Angelo di Roccalvecce

Sant’Angelo di Roccalvecce era un piccolo borgo destinato a scomparire. Aveva solo un centinaio d’abitanti, tutti anziani, in quanto i giovani lo lasciavano in cerca d’opportunità. A salvarlo dell’oblio è stata, nel 2017, l’Associazione Culturale Arte e Spettacolo (ACAS). Che, guidata dai fratelli Gianluca e Paola Chiovelli, si occupa proprio di riqualificare i borghi dimenticati. Prima ancora che un borgo da salvare, per Giancluca e Paola Sant’Angelo era un pezzo di cuore e d’infanzia: era infatti il paese dei loro nonni, un luogo a cui erano legati. Così, quel villaggio che sembrava destinato a subire il triste destino dei centri della Tuscia viterbese cominciò a trasformarsi in un museo a cielo aperto.

Sant’Angelo di Roccalvecce - Il Gatto con gli Stivali
Il Gatto con gli Stivali – Foto tratta dalla pagina Facebook di S. Angelo “Il Paese delle Fiabe”

Il primo murales vide la luce il 27 novembre 2017. Era dedicato ad Alice nel Paese delle Meraviglie, col Bianconiglio e il suo orologio. Dominava, e domina ancora oggi, la facciata di un’abitazione. Anno dopo anno, i murales sono aumentati. Oggi sono una cinquantina, ma entro il 2023 saranno cento. E faranno così di Sant’Angelo di Roccalvecce un imperdibile luogo di passaggio per chi visita la Tuscia (molte attività commerciali hanno riaperto, e diversi nuovi negozi si susseguono nel centro proprio in ragione dei turisti che – qui – arrivano da tutto il mondo).

Cosa vedere (e cosa fare)

È evidente che, a Sant’Angelo di Roccalvecce, si venga principalmente per i suoi murales. Grandi e piccini si divertono e si emozionano davanti a quegli enormi dipinti, che ritraggono personaggi must della letteratura infantile: Pocahontas, Il Piccolo Principe, Hansel e Gretel, Don Chisciotte, Pinocchio. Sono talmente tanti che, per assicurarsi di vederli tutti, è bene seguire gli itinerari messi a punto dall’ACAS. Tutti i percorsi confluiscono nel grande Sentiero dei Castelli e delle Fiabe che, lungo circa una ventina di chilometri, raggiunge anche i vicini comuni di Bagnoregio, Graffignano, Vitorchiano e Celleno (finanziatori di alcune delle opere) e le frazioni di Roccalvecce e Grotte Santo Stefano. Chi lo volesse, può poi imboccare uno tra i percorsi che conducono ai siti archeologici della Tuscia combinando così la storia alla favola.

Sant’Angelo di Roccalvecce - Uno degli ultimi murales del borgo
Uno degli ultimi murales del borgo – Foto tratta dalla pagina Facebook di S. Angelo “Il Paese delle Fiabe”

Il Sentiero dei Castelli e delle Fiabe, inoltre, suggerisce anche dove fermarsi a mangiare. Perché non solo è un luogo di grande bellezza, questo: è anche una terra con tradizioni enogastronomiche tutte da scoprire. O alle tante osterie che servono i piatti tipici della zona: dalla tradizionale acquacotta (una zuppa a base di pane raffermo, cicoria di campo, mentuccia e olio extra vergine d’oliva aggiunto a crudo) alla la zuppa di castagne e ceci.

Foto in evidenza dalla pagina Facebook di S. Angelo “Il Paese delle Fiabe”

Sant’Angelo di Roccalvecce, il paese delle fiabe ultima modifica: 2021-10-09T12:30:00+02:00 da Laura Alberti

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