Sorprende scoprire come un piccolo borgo come Sant’Angelo in grotte possa custodire così tanti tesori da scoprire. Le sue dimensioni si rispecchiano perfettamente nell’esiguo numero di abitanti, che sono oggi più o meno 200. Una comunità a dir poco unita, in cui dire che tutti si conoscono tra loro è un’ovvietà. Ci troviamo in Molise, sulla cima di una montagna posta sulla strada sita tra Castelpetroso e Macchiagodena.

Cosa vedere

Il piccolo borgo di Sant’Angelo in grotte ha una struttura urbanistica ben precisa, che ruota intorno a un asse stradale principale. Questo va dall’antico campanile, che è anche porta della cittadina medioevale, fino al belvedere. Un luogo splendido, che offre una vista suggestiva della pianura sottostante, da un’altezza di quasi 1000 metri.

In antichità in questo luogo sorgeva un palazzo feudale. Di ciò che fu così grandioso non restano altro che pochi ruderi, purtroppo. Le antiche dominazioni romane vengono rappresentate spesso lungo la strada principale, soprattutto con la raffigurazione del leone. Sulla torre quadrangolare ve ne sono raffigurate tre teste. È possibile ammirarlo anche in posa mentre trattiene un agnello tra gli artigli.

Sant’Angelo in grotte: leggende

Sono svariate le leggende che ruotano intorno a Sant’Angelo in grotte e l’intera area paesaggistica. Una in particolare non può essere ignorata. Al centro vi è San Michele. Antica storia vuole sia rimasto incantato dinanzi alla bellezza assoluta di Sant’Angelo in grotte, al punto da scegliere di sospendere il proprio vagare e farne la sua casa.

L’Arcangelo, prima che si spostasse nella celebre grotta del Gargano, pare prediligesse l’antro che oggi è divenuto la celebre chiesa-grotta del borgo. È situata tra i primi edifici del piccolo paesino. Un antro roccioso che presenta al suo interno un pozzo con una sorgente d’acqua benedetta. All’esterno vi sono splendide finestre in stile gotico, mentre nella parte superiore svetta un campanile in pietra bianca, così come una ripida scalinata (ogni gradino riporta il nome di chi ha contribuito alla costruzione).

Un’altra leggenda è legata alla statua di c. Moltissimi anni fa il 29 settembre lo si celebrava. Durante i festeggiamenti in suo onore si portava in processione la statua, per poi ricondurla nella grotta alla sera.

Un anno però accadde qualcosa di molto strano. I fedeli si recarono in chiesa per prelevare il santo ma si resero conto che la statua era ben più pesante del solito. Ciò non li fermò e, aiutati da altri compaesani, riuscirono nell’impresa. Una svolta uscita dalla porta, la statua venne travolta da una violenta pioggia inaspettata, con cenere e lapilli. I fedeli capirono che il Santo non voleva lasciare la grotta e da allora non viene più portato in processione.

Fonte fotografia in evidenza: https://www.facebook.com/prolocosantangrloingrotte

Sant’Angelo in grotte, piccolo borgo dai grandi tesori e antiche leggende ultima modifica: 2022-10-09T09:00:00+02:00 da Luca Incoronato

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