I turisti di ritorno quest’estate dalla Spagna sarebbero i potenziali “colpevoli” della trasmissione del virus del Covid. Si tratta, occorre chiarirlo, della mutazione genetica del ceppo originario, che si sarebbe manifestata proprio in Spagna. Ad annunciarlo è uno studio che verrà pubblicato nei prossimi giorni e che sta già facendo discutere. Infatti sono stati tanti gli italiani e gli europei che si sono recati in estate in Spagna. E quindi se la ricerca fosse accertata darebbe comunque un importante contributo per lo studio di questa pandemia. E in particolare di questa seconda ondata che sta facendo molto preoccupare.

Seconda ondata in Europa, la mutazione genetica
Alla base della diffusione del virus in questa seconda ondata ci sarebbe, però, una mutazione genetica. A rivelarlo i ricercatori. La mutazione avrebbe avuto origine in Spagna e poi trasmessa negli altri paesi, in questo caso europei, dai turisti di ritorno dalle vacanze. Il team internazionale di ricercatori ha analizzato le mutazioni genetiche, provando a ristabilire da dove sia partita la diffusione. Il focolaio sarebbe stato tra i lavoratori agricoli spagnoli.
La variante del virus in questa seconda ondata
La ricerca, di cui si attende la pubblicazione giovedì, ha identificato la variante del virus chiamata 20A.EU1. e secondo gli scienziati la maggior parte dei nuovi casi di Covid-19 che si sta diffondendo in questa seconda ondata e nei vari Paesi risale a questa mutazione. Inoltre fa riferimento a questa variante anche oltre l’80% dei casi registrati nel Regno Unito.

Tante le mutazioni e le varianti, ma la prima è stata la più contagiosa
Questa ricerca relativa alla seconda ondata, si aggiunge agli altri studi realizzati in questi mesi. Ricerche per cercare di comprendere le diverse varianti. In particolare la prima mutazione studiata in maniera completa è quella che distingue il ceppo originario cinese da quello europeo. In pratica il virus arrivato in inverno in Germania e poi in Italia. E dagli studi questa variante sarebbe comunque più contagiosa. La carica virale di questa variante aumenterebbe, in particolare, nel tratto respiratorio superiore dei pazienti affetti da Covid e quindi potrebbe aumentare la trasmissione.
Come è stata trasmessa la nuova variante
I dati della diffusione di questa variante che si è sviluppata in Spagna non lascerebbero dubbi. Infatti la variante rappresentava più di otto casi su 10 nel Regno Unito, l’80% dei casi in Spagna, il 60% in Irlanda e fino al 40% in Svizzera e Francia. Secondo quando spiegato nella ricerca il “comportamento rischioso dei vacanzieri in Spagna ha contribuito alla diffusione della nuova variante”. “Dalla diffusione di 20A.EU1 – ha detto Emma Hodcroft, genetista evoluzionista presso l’Università di Basilea e responsabile dello studio- sembra chiaro che le misure di prevenzione del virus in atto spesso non erano sufficienti per fermare la trasmissione delle varianti introdotte quest’estate”.