Chiedete a un bambino di disegnare un’automobile, sicuramente la farà rossa” (Enzo Ferrari). Questo semplice “test”, proposto dal patron della casa automobilistica più famosa al mondo è utile per comprendere la fama della Ferrari e come questa sia divenuta negli anni “l’automobile” per antonomasia nell’immaginario collettivo. Guidare questa auto almeno una volta nella vita (se non possederne una) è infatti il sogno di molti ragazzi, da intere generazioni. La Ferrari è riuscita a divenire l’auto più amata al mondo grazie al sogno di un grande appassionato d’auto sportive, prima che imprenditore. È proprio grazie alla passione e ai sacrifici, che il suo fondatore passando da meccanico a pilota e infine imprenditore, è riuscito a costruire il suo impero, prima fondando la sua scuderia (alla fine degli anni Venti) e poi la casa automobilistica nel 1947. A distanza di 70 anni, la Ferrari è ancora uno dei simboli dell’eccellenza imprenditoriale italiana.

La nascita della Ferrari

La storia della Ferrari inizia nel 1929 a Modena, quando Enzo fonda la Scuderia, come filiale tecnico-agonistica dell’Alfa Romeo, divenendone poi il reparto corse semiufficiale. Dieci anni dopo, lo stesso Enzo si distaccherà dalla casa automobilistica milanese, fondando la Auto Avio Costruzioni. La prima e più famosa auto costruita dalla nuova azienda di Ferrari (spostatasi a Maranello) è la Auto Avio Costruzioni 815. Nel 1947, al termine della Seconda Guerra Mondiale, viene fondata la casa automobilistica Ferrari, con sede sempre a Maranello. Il primo bolide a scendere in pista, in una gara svoltasi a Piacenza l’11 maggio 1947, fu la Ferrari 125 S, guidato dal primo pilota della scuderia Franco Cortese. Nonostante l’ottima gara, Cortese dovette ritirarsi per un guasto alla pompa di benzina. Due settimane dopo riuscì a conquistare il primo posto al Gran Premio di Roma, segnando così la prima delle svariate vittorie della scuderia.

La più vincente della Formula 1

Nel 1949 arriva il primo successo alla 24 Ore di Le Mans grazie al pilota Luigi Chinetti, a bordo della nuova Ferrari 166 MM (barchetta). L’anno successivo Giannino Marzotto conquisterà la Mille Miglia a bordo della Ferrari 195 S (vittoria ripetuta nel 1953 con la Ferrari 340 MM). Sempre nel 1950 la Scuderia Ferrari fece il suo debutto in Formula 1. Pur non partecipando alla gara inaugurale di Silverstone, debuttò alla gara successiva di Monaco con la monoposto Ferrari 125 F1 guidata da Alberto Ascari, il quale arrivò al secondo posto del podio. La prima vittoria su un circuito di Formula 1 arrivò invece il 14 luglio 1951, sul circuito di Silverstone (Gran Bretagna). A siglare questo successo fu l’argentino José Froilan Gonzalez con la sua Ferrari 375.

Ferrari 375 anni '50

Da allora la Ferrari ha collezionato 241 vittorie al GP, 233 pole position, 263 giri più veloci, 15 campionati mondiali piloti e 16 campionati mondiali costruttori. Ad oggi è infatti la scuderia con più vittorie nella storia della Formula 1. Tra i piloti più iconici della Scuderia Ferrari, oltre al già citato Alberto Ascari, sono da ricordare anche J.M. Hawthorn (1953-58), Niki Lauda (1974-77), Michael Schumacher (1996-2006), vincitore di 7 titoli mondiali, e Kimi Raikkonen (2007-09 / 2014-18).

Il Cavallino rampante e il “rosso Ferrari”

La Ferrari è conosciuta nel mondo per due elementi iconici: il logo con il Cavallino rampante e il colore rosso. La storia del primo è interessante e risale alla Grande Guerra. Prima di essere della casa automobilistica, questo era lo stemma dell’aviatore romagnolo Francesco Baracca, morto nel 1918 proprio alla fine della Prima Guerra Mondiale. Cinque anni dopo, nel 1923, il giovane Enzo conobbe i genitori dell’aviatore, i conti Enrico e Paolina Baracca. Fu proprio quest’ultima che, rivedendo in Enzo e nelle sue vittorie al Circuito Savio l’ardire del figlio, gli disse: «metta sulle sue macchine il cavallino rampante del mio figliolo. Le porterà fortuna». Visto come sono andate le cose, il Cavallino rampante portò davvero fortuna alla Ferrari. Lo sfondo giallo canarino è invece il colore della città di Modena.

Logo cavallino rampante

La seconda curiosità è invece meno avvincente, in quanto il rosso, come da regolamento internazionale, era il colore dell’Italia durante le gare (un po’ come l’azzurro per le altre competizioni sportive). Nonoostante il regolamento fu in vigore fino al 1968, il rosso rimase comunque il colore iconico del marchio. Altra piccola curiosità, la Ferrari 125 S (quella usata da Alberto Ascari) fu l’ultima ad utilizzare la tonalità di rosso dell’Alfa Romeo. I modelli successivi si distingueranno per il tipico colore “rosso Ferrari”.

La Ferrari ha una storia unica, forgiata da svariati successi. Ad oggi è uno dei brand più famosi sul mercato, con una sua linea di abbigliamento e gadget. In ambito sportivo è la scuderia migliore di sempre della Formula Uno. Nonostante le molteplici vittorie, il futuro di questa casa automobilistica sembra ancora essere roseo, anzi “rosso” e la sua vittoria più bella, citando il compianto patron Enzo, scomparso nel 1988, è sempre quella che deve arrivare.

Ferrari: storia di un successo lungo più di 70 anni ultima modifica: 2022-05-06T09:47:00+02:00 da Antonello Ciccarello

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