Il Natale è un periodo magico, fatto di luci, canti natalizi e felicità nell’aria (che per un po’ fa dimenticare la tristezza di questi mesi). Il Natale è inoltre sinonimo di casa, famiglia, cibo e non solo. Sono molte le tradizioni natalizie in Italia, alcune anche antiche di secoli. Come si festeggia quindi questo periodo festoso nel nostro Paese? Si trovano usanze comuni, come ad esempio l’albero di Natale, il presepe o l’immancabile panettone/pandoro sulle tavole la sera della vigilia e durante il pranzo del 25 dicembre. D’altro canto, il Natale in Italia è fatto anche di tradizioni locali molto diversificate (in molte regioni del Nord queste sono legate ai riti del fuoco). Ecco alcuni esempi di tradizioni natalizie, da Nord a Sud dello Stivale (isole comprese).

Regioni del Nord Ovest

In Valle d’Aosta l’appuntamento immancabile per gli amanti del Natale sono i mercatini, come il celebre Marché Vert Noel di Aosta (20 novembre – 6 gennaio). Mentre piatti tipici di questo periodo sono la zuppa alla Valpellinentze, fatta con verza e fontina, la carbonade valdostana, ovvero uno stufato di manzo con spezie, e il celebre mont blanc, dolce alle castagne con panna montata. In Piemonte, una delle tradizioni natalizie più particolari è il Falò dell’Abbondanza. Questo viene celebrato sul sagrato della chiesa di Sant’Orso a Rongio Superiore (Masserano) pochi giorni prima di Natale. Sono inoltre molto comuni i presepi viventi (realizzati nei piccoli borghi). Altra tradizione è quella del testo teatrale del Gelindo (un pastore che dal Monferrato arriva a Betlemme e incontra la Sacra Famiglia). Immancabili sulle tavole piemontesi a Natale sono poi gli agnolotti del plin, il brasato al Barolo e il Bonet, dolce al cacao e amaretti.

In Liguria tradizione vuole che il giorno di Natale venga acceso un grande ceppo (ulivo o alloro) sul focolare in ogni casa, come segno propiziatorio. Altro rito natalizio legato al fuoco è il Confeugo di Genova. Consiste nell’accendere un grande tronco d’albero decorato con nastri in pubblica piazza la vigilia di Natale in segno d’augurio. Tra i piatti tipici presenti sulle tavole liguri a Natale non mancano i ravioli con u tuccu (sugo di carne), la cima (pancia di vitello ripiena) e il pandolce genovese. Anche la Lombardia mantiene la tradizione del ceppo ardente nelle case come in Liguria. Tipiche invece sono la fiera degli obei obei a Milano (per Sant’Ambrogio) e la festa di Santa Lucia (che porta i doni ai bambini) nella notte tra il 12 ed il 13 dicembre. Piatti regionali tipici di questo periodo sono i casoncei bergamaschi, il cappone ripieno e l’immancabile panettone milanese.

Tradizioni Natalizie nel Nord Est Italia

In Trentino Alto Adige, il 5 dicembre si festeggia la festa di San Nicolò (Babbo Natale che consegna regali ai bambini buoni). Per le strade dei borghi si aggirano però anche i Krampus, mostri in cerca dei “bambini cattivi”. Un’altra tradizione è quella del corteo di cantori, che girano di casa in casa con una stella roteante la notte dell’Epifania. A Natale le tavole in trentino sono imbandite di piatti come i celebri canederli, ma anche, cervo in salsa di ginepro con polenta e strudel. I vicini friulani seguono la stessa tradizione del corteo dei cantori, del ceppo acceso, ma è anche importante il “Missus” (novena di Natale). Sulle tavole non mancano invece i cjarsons (ravioli con ripieno dolce), la brovade e muset (zuppa di rape) e la gubana (focaccia ripiena di frutta secca).

In Veneto, un evento natalizio di grande importanza è l’immancabile Mercatino di Santa Lucia in piazza Bra a Verona, il 12 e 13 dicembre. I veneti il giorno di Natale portano sulle tavole piatti della tradizione, come i risi e bisi (tra risotto e minestra), il baccalà alla vicentina (mantecato nel latte) e il celebre pandoro. In Emilia Romagna invece, dopo l’accensione del ceppo in famiglia, aveva luogo l’arimblén, ovvero una “pesca” con lo scopo di indovinare l’andamento dell’anno nuovo. Piatti tradizionali della regione sono i cappelletti in brodo di cappone, il bollito misto e il Panone di Natale (tipico di Bologna).

Tradizioni natalizie - Krampus

Centro Italia

In Toscana, oltre ai tipici albero, presepe, e ceppo, presenti in ogni casa, all’Abbazia San Salvatore (Abbadia San Salvatore) è antica tradizione incendiare cataste di legna la notte del 24 dicembre. Piatti natalizi tipici toscani sono i cappelletti in brodo, il caciucco (Livorno) e le vecchierelle (castagne bollite che si mangiano la vigilia di Natale a Grosseto). In Umbria, sulla montagna di Gubbio, il 7 dicembre si accende un albero di Natale mastodontico. Questo è “alto” 750 metri, con una superficie di 130 mila metri quadrati ed è composto da 700 corpi luminosi. A Norcia è invece tipica la Festa delle Campane, con falò a mezzanotte del 9 dicembre per annunciare il passaggio della Santa Casa Madonna di Loreto. Sulle tavole umbre non mancano poi gli spaghetti alla nursina con tartufo, il piccione arrosto e il panpepato.

Nelle Marche è possibile visitare il presepe vivente di Genga (il più grande del mondo) nella Gola di Frasassi. Inoltre è imperdibile anche la Via dei Presepi di Urbino (ovvero una mostra con vari presepi). Tra i piatti natalizi marchigiani si trovano i vincisgrassi (una sorta di lasagna), la pasticciata (simile all’arrosto) e la pizza dolce di Natale. Nel Lazio si trovano diversi mercatini di Natale e presepi viventi. Il più famoso tra questi è quello di Greccio in provincia di Rieti. Il pranzo di Natale nel Lazio comprende il brodo di gallina, l’abacchio con patate e il pangiallo (frutta secca, miele e zafferano).

Tradizioni natalizie - presepe vivente

Centro-Sud

In Abruzzo è tradizione accendere un ceppo propiziatorio in famiglia. A Tufillo (Chieti) il pomeriggio del 24 dicembre viene anche accesa la farchia (un lungo tronco) la cui tradizione è legata ai riti del fuoco. Sulle tavole abruzzesi a Natale si può trovare il brodo di carne con cardone, gli arrosticini e il parrozzo (pane dolce con farina di mandorle). Anche in Molise le tradizioni natalizie sono legate al fuoco. Due di queste sono la ‘Ndocciata (Agnone) e la Faglia (Oratino), ovvero due fiaccolate che si svolgono proprio durante questo periodo. Piatti tipici molisani sono la pizza di Franz (un brodo di cardi con un impasto di parmigiano, uova e formaggio chiamato “pizza”), il baccalà gratinato e il Milk Pan (zuccotto con crema al liquore).

Natale al Sud Italia

La Campania, Napoli in particolare, è famosa per il suo presepe (via San Gregorio Armeno). Inoltre nelle case dei napoletani è tradizione fare la processione del bambinello (tra le stanze della casa) prima che questo venga poggiato nel presepe. Immancabile è infine la tombola. Il pranzo di Natale dei campani prevede (tra gli altri piatti), il capitone fritto, l’insalata di rinforzo e gli struffoli. Anche i pugliesi sono famosi per il presepe, vivente o di cartapesta. Non mancano poi gli zampognari, che girano per le strade suonando la zampogna. La tavola natalizia in Puglia è solitamente imbandita di pettole (pasta lievitata fritta), frutti di mare e pasticcio altamurano.

In Basilicata Natale significa presepe. Celebri sono quello nei Sassi di Matera e di Anzi (il quarto presepe più grande d’Europa). Anche nelle terre lucane è possibile udire il suono degli zampognari durante la Novena di Natale, soprattutto a Terranova del Pollino e Piperi. La cena di Natale lucana comprende gli strascinati (simili alle orecchiette, ma più lunghi), il baccalà con peperoni cruschi e U’ piccilatiedd, pane dolce alle mandorle con uova sode. Infine in Calabria è celebre la Novena suonata dalla banda pilusa e l’accensione del ceppo davanti le chiese prima della la messa di mezzanotte. Durante il cenone e il pranzo di Natale i calabresi mangiano crispelle (pasta fritta lievitata), il baccalà (fritto o in umido) e la pitta nchiusa (dolce con farina, zucchero, olio d’oliva, uva passa, spezie, miele e noci).

Tradizioni natalizie nelle Isole

Proprio come le altre regioni del Sud Italia, anche le tradizioni natalizie in Sicilia sono fatte soprattutto di presepi (viventi e non) e zampognari per le vie dei paesi. Non mancano però i tipici giochi con carte siciliane o francesi. Per il cenone e il pranzo di Natale, in Sicilia si prepara lo sfincione, la pasta ‘ncasciata (pasta a forno tipica dell’agrigentino), il falsomagro (manzo ripieno) e l’immancabile cassata. Infine in Sardegna è tipica la Sa nott’è e xena, la notte della vigilia di Natale, quando si cena con tutta la famiglia. Nella zona di Alghero, sempre la sera del 24 dicembre, si intona poi il Canto della Sibilla, ovvero un canto medievale in catalano incentrato sul Giudizio universale. La tavola dei sardi a Natale è imbandita di culigones de casu (Cagliari), del tradizionale porceddu e del Pabassinas (dolce di pasta frolla fritto con frutta secca).

Tradizioni natalizie - carte siciliane
Foto: © Lydser – Wikimedia Commons (CC BY-SA 4.0).

Come già accennato, quelli sopracitati sono solo alcuni esempi delle tradizioni natalizie (culinarie e non) presenti nella nostra Penisola. Naturalmente ogni zona ha le sue usanze, piuttosto variegate e uniche. L’unico modo per comprendere appieno cosa significhi il Natale nelle varie regioni italiane è quello di viverlo, visitando città e borghi che offrono gli eventi più particolari e, naturalmente mangiando i piatti tipici della zona, che si tratti di cervo e polenta del Trentino o lo sfincione palermitano. Buon Natale!

Tradizioni natalizie in Italia, da Nord a Sud dello Stivale ultima modifica: 2021-12-23T09:00:52+01:00 da Antonello Ciccarello

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