“Una struttura unica, simile solo al Colosseo di Roma“, è questa la prima dichiarazione degli archeologi turchi che hanno fatto parte del team di ricerca in grado di scoprire un antico anfiteatro romano in Turchia. Il Colosseo dell’Anatolia, in scala ovviamente ridotta, poteva contenere fino a 20 mila spettatore ed è databile all’inizio del III secolo d.C. La struttura è riaffiorata sulle colline dell’antica città di Mastaura, nella provincia occidentale di Aydın ed è stata costruita durante la dinastia dei Severi, che hanno governato l’impero dal 193 al 235 d.C.. In quel periodo Mastaura era diventata un centro ricco ed economicamente sviluppato.

anfiteatro romano
(Image credit: Courtesy of Assoc. Prof. Mehmet Umut Tuncer/Aydın Provincial Director of Culture and Tourism)

Unico anfiteatro romano in Turchia e Medio Oriente

Una scoperta unica che ha entusiasmato prima i media locali e poi ha attirato l’attenzione internazionale per l’importanza dell’anfiteatro romano. A guidare il team di archeologi sono stati Mehmet Umut Tuncer, direttore provinciale della cultura e del turismo di Aydın, e Sedat Akkurnaz archeologo di Adnan Menderes University in Turchia responsabile del progetto di scavo. Il Colosseo dell’Anatolia è il primo e probabilmente unico esempio di anfiteatro simile in Anatolia e nei suoi dintorni. Una struttura sopravvissuta nel tempo e una meravigliosa “eccezione” considerando che un altro anfiteatro del genere non è presente in Anatolia, Medio Oriente, Egitto e Grecia.

«La maggior parte dell’anfiteatro è sotterraneo – spiegano gli studiosi – e la parte visibile è in gran parte coperta da alberi selvatici. Non esiste un precedente esempio di un simile anfiteatro in Anatolia». Secondo i primi studi, l’anfiteatro era stato progettato appositamente per spettacoli sanguinosi. Sono stati messi in luce anche aree specializzate dove i gladiatori si preparavano prima di entrare in scena. Gran parte della struttura sotterranea dell’arena è ben conservata e le murature sono rimaste solide. La parte esterna è stata corrosa dal tempo anche se sono visibili alcune delle file di sedili, l’arena dove combattevano i gladiatori e le mura di sostegno all’esterno dell’edificio. «Gran parte dell’arena è sotterranea e non è stata ancora scavata. Non conosciamo i dettagli di utilizzo dell’edificio», precisa Akkurnaz.

Gli scavi e gli obiettivi futuri

Nettamente più piccolo del Colosseo di Roma, quest’anfiteatro romano sarà oggetto di indagini e studi ancora per molto tempo con obiettivi ben precisi da parte del team. «Ci sono crepe nei muri dell’edificio – avverte Akkurnaz – Alcune pietre in muratura stanno cadendo. A partire da maggio 2021 – annuncia l’archeologo – per prima cosa conserveremo le pareti dell’edificio. Proteggeremo l’edificio dal degrado e dal deterioramento. Abbiamo iniziato a fare scansioni laser dell’edificio. Scansioniamo con il laser sotto forma di una nuvola di punti 3D. Stiamo trasferendo lo stato attuale dell’edificio all’ambiente digitale. Dopo giugno 2021, faremo studi archeogeofisici. Inizieremo le indagini geofisiche sopra l’edificio. Vogliamo capire come sono le parti sotterranee dell’edificio».

Gli scavi sono iniziati nell’estate del 2020 dopo aver rinvenuto tracce di murature in pietra che emergevano dal terreno. Da ottobre a dicembre 2020 è riaffiorata l’arena.

In Turchia scoperto anfiteatro romano, il “Colosseo dell’Anatolia” ultima modifica: 2021-04-29T12:20:20+02:00 da Claudio Cafarelli

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