L’Università di Napoli è l’ateneo pubblico più antico d’Italia e del mondo. Fondata dall’imperatore Federico II di Svevia il 5 giugno 1224, oggi compie 798 anni. Questi ne decretò la costruzione tramite un editto istitutivo che inviò da Siracusa. La scelta di Napoli non fu casuale. Diverse furono le ragioni che portarono lo “Stupor mundi” a scegliere la città partenopea per eccellenza quale sede di questo importante Studium. Determinanti furono i motivi culturali, geografici ed economici collegati alla città.

L'Università di Napoli LOGO

Perché la sede fu Napoli?

L’Università, creata per volere stesso dell’imperatore, è considerata in assoluto la prima università laica in Europa di tipo statale. L’imperatore del Sacro Romano Impero e re di Sicilia scelse Napoli innanzitutto per motivi culturali. La città godeva infatti di una lunga tradizione culturale, legata alla figura di Virgilio (per cui era definita la “Vergiliana Neapolis”). Altre ragioni sono da ricercare nel clima mite, nella posizione strategica del sito all’interno del Regno, nei traffici via mare.

L’Università di Napoli  - Un panorama di Napoli

Inoltre, l’allora Studium venne eretto all’interno del Regno di Napoli per consentire ai sudditi del re di godere di una formazione esclusiva e studiare senza doversi allontanare troppo. Molti, infatti, erano a quel tempo gli studenti che si spostavano presso l’Università di Bologna, che nel Medioevo era ritenuta di gran prestigio. Ciò che stava più a cuore all’imperatore era garantire, nel Regno stesso, una formazione esclusiva al personale amministrativo e burocratico della curia regis e ai giuristi che lo avrebbero aiutato nel definire l’ordinamento statale e nell’esecuzione delle leggi.

L'Università, facoltà di Agraria

Un po’ di storia

L’Università visse un’alternanza di periodi positivi e negativi. Tuttavia, anche nelle fasi più difficili, riuscì ad attirare studenti che in quella formazione universitaria vedevano prospettive di ascesa sociale e di elevazione culturale. Nel ‘400, durante il dominio aragonese, venne chiusa più volte. Fu riaperta nel 1507 nel Convento di San Domenico maggiore. Questa rimase la sua sede ufficiale per tutto il secolo. Seguì un periodo difficile negli anni successivi, quando sorsero altre università e scuole private. Nel corso del ‘700 ci furono delle novità importanti per l’ateneo. Nel 1735 fu creata la prima cattedra in Astronomia in Italia e, nel 1754, la prima cattedra di Economia. Per non parlare di personalità che hanno fatto la storia, e che hanno insegnato proprio alla Federico II. Fra questi, il filosofo Giambattista Vico.

L’Università di Napoli

La prima facoltà di Economia in Europa

La facoltà di Economia politica, che fu la prima in Europa, venne affidata ad Antonio Genovesi, il cui insegnamento formò migliaia di giovani. Nel 1777 lo Studium fu trasferito nel Convento del Salvatore o Gesù Vecchio, già sede del Collegio dei Gesuiti. Qui rimase fino al 1884, anno in cui, a causa di una violenta epidemia di colera, fu trasferita nella sede di Corso Umberto I, dove si trova ancora oggi. Una trasformazione radicale dell’Università si ebbe grazie a Giuseppe Bonaparte e a Gioacchino Murat durante il cosiddetto Decennio francese (1806-1815). Nel periodo dell’unificazione nazionale, l’Università di Napoli, si presentava arretrata rispetto alle altre istituzioni analoghe. Il Decreto Legge del 30 maggio 1875 e il Regolamento del 1876 mirarono a eliminare le differenze, e riportarono l’Università di Napoli all’interno del tracciato della Legge Casati. Nell’ultimo ventennio dell’800 e nel primo decennio del Novecento, l’ateneo crebbe di prestigio sul piano scientifico.

L'Università, scuole e dipartimenti

Seguirono difficoltà strutturali, edilizie ed organizzative, sia negli anni precedenti che negli anni successivi alla seconda guerra, che colpirono la stessa Università. Un esempio fu l’incendio del 12 settembre 1943, provocato da truppe tedesche. Nel dopoguerra, l’Università di Napoli divenne il secondo ateneo più importante d’Italia per numero di iscritti, secondo soltanto alla Sapienza di Roma. Nel 1992 essa fu intitolata al suo fondatore, Federico II.

Il più grande centro di ricerca del Mezzogiorno

L’Università di Napoli è il più grande centro di ricerca del Mezzogiorno. Oggi si compone di 4 scuole (Scuola di Medicina e Chirurgia, di Agraria e Medicina veterinaria, delle Scienze Umane e Sociali, Politecnica e delle scienze di base). 26 sono i dipartimenti, 42 i Centri di ricerca e di servizio, 2 gli Orti botanici, numerose le biblioteche di cui una telematica. L’ateneo si arricchisce anche musei e altre strutture. Gli studenti della Federico II di Napoli possono contare su una solida preparazione di base indipendentemente dal corso di studi prescelto.

L’Università  - Studenti

L’Università ha costruito negli anni solide reti di collaborazione con università estere, centri di ricerca e con il mondo produttivo. L’ateneo offre numerosi corsi di studio e master a carattere internazionale. È frequentato ogni anno da decine di migliaia di studenti e continua ad aggiornarsi. Nel 2009 l’Università ha attivato Federica, l’e-learning nato per rendere accessibile in rete il sapere accademico. Esso offre gratuitamente i materiali didattici dei singoli corsi di insegnamento e una guida strutturata per districarsi nell’enorme patrimonio disponibile in rete.

(Foto: Università di Napoli Federico II, Unina Federico II pagine Facebook)

Università di Napoli: l’antico ateneo fondato da Federico II, lo Stupor Mundi ultima modifica: 2022-06-05T12:30:00+02:00 da Antonietta Malito

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