La Val Gardena si estende su circa 25 km nella parte nord-occidentale delle Dolomiti, nell’Alto Adige. Il territorio va da Ponte Gardena, innalzandosi fino al Gruppo del Sella, con i Passi Sella e Gardena.
L’area del Trentino oggi vive un grande “respiro turistico”, iniziando da Pontives, in cui troviamo di fatto il confine linguistico tra il tedesco e la lingua ladina. E’ in questa zona esattamente che si apre la valle ladina.
Storia della Val Gardena
La Val Gardena, presenta ritrovamenti archeologici che indicano forme di vita in un’epoca remota. Dei reperti interessanti, ritrovati in Val Gardena, e precisamente presso “Plan de Frea” risalgono all’età primitiva. Gli archeologi li inquadrano intorno all’anno 6000 a.C.; si tratta di punte di frecce, aghi e tanti altri utensili, e ritrovamenti preistorici presenti in tutta l’area dolomitica del Trentino alto Adige. Probabilmente si tratta di vestigia di antichi cacciatori, che in estate cercavano riparo sotto l’enorme roccia presso “Plan de Frea”.
È plausibile l’ipotesi, poiché nei mesi più rigidi, una permanenza fissa sarebbe stata difficilissima. I ritrovamenti successivi sul “Col de Flam”, nei pressi di Ortisei, riguardano fibbie di bronzo, gioielli, asce di ferro, sciabole galliche e attrezzi rurali primitivi. Questi reperti risalirebbero al 400 a.C., quindi vediamo un salto di ben cinquemila anni. Invece, i primi documenti sulla Val Gardena risalgono all’anno 999.
Nella Val Gardena dalla scultura al trekking
Quell’anno, il conte Otto von Andechs consegnò al vescovo Gotschalk, il “Forestum ad Gredine”, ovvero il territorio boschivo della Val Gardena. Imponenti vestigia dei 2000 anni di storia della valle si ritrovano ovunque: “Benunìte Gherdeina!” Così salutano gli abitanti del luogo; difendendo la loro lingua antica. Nel tempo, la tradizione locale ha sviluppato l’artigianato nella maestria della scultura, trasformando l’artigianato in arte.
Ciò che un tempo serviva per arrotondare un magro salario, oggi è un’arte apprezzata a livello internazionale; un’importantissima fonte di reddito insieme al turismo per il Trentino! Opere di particolare pregio sono esposte nel Museo del Patrimonio della Val Gardena a Ortisei. Qui c’è una mostra permanente, dedicata a Luis Trenker; lo scalatore, architetto e regista, che ha vissuto la montagna come un’avventura. Questa bellissima valle, un tempo difficilmente accessibile, oggi è meta di sciatori e amanti della natura che prediligono escursioni, trekking, e arrampicate.
Visitare il Trentino Alto Adige tra natura e stambecchi
Il Trentino alto Adige ha un fascino unico; le vette dei giganti delle circostanti Dolomiti, calamitano con panorami unici i visitatori e gli sportivi. Cime frastagliate si susseguono a blocchi di roccia che adornano la Val Gardena in tutta la sua lunghezza, da Ponte Gardena fino al Gruppo del Sella. Fitti boschi di conifere si protendono sui pendii come un verde tappeto rigenerante.
Il Trentino ha da sempre una grande vocazione sciistica, infatti, quando arriva la primavera, ai piedi del Sassolungo, del Sella e delle Odle; si scia ancora sotto il sole. Più in basso si può godere della fioritura dei crochi in Vallunga. Una breve pausa, ed ecco che gli impianti di risalita sono già pronti a riaprire per la stagione estiva! La Valle dell’Adige, bella come poche, attrae ogni anno migliaia di turisti, così come il Lago di Garda, e i magnifici castelli medievali.
Parco Nazionale dello Stelvio
Chi ama la natura è attratto nel Trentino Alto Adige dalle maestose querce, castagni, gli abeti rossi, i larici e le betulle. Non è raro incontrare caprioli, e gli stambecchi, i quali si erano estinti e poi reintrodotto nel Parco Nazionale dello Stelvio.
Fino agli anni sessanta s’incontravano anche i cervi, invece tra i 2000 e i 3000 m vive la marmotta. Nella regione prealpina si trovano tantissime lepri grigie. Dunque, chi desidera visitare ad esempio il parco Nazionale dello Stelvio, istituito nel 1935, non resterà deluso.