Venezia, che per molti secoli comandò sul mediterraneo, creò i lazzaretti . Se ancora oggi, esiste la quarantena, lo dobbiamo al modo più empirico con cui la “Serenissima”, affrontò la peste.

Venezia creò i lazzaretti - una dipinto del canaletto

Quella terribile pandemia, sterminò circa un terzo della popolazione europea, ma la reazione concreta arrivò dall’Italia. I veneziani, furono i primi a reagire velocemente, istituendo nel 1347 una magistratura con compiti sanitari. Poi questi diventarono “provveditori alla Sanità”. Essi ricoveravano i passeggeri provenienti da luoghi infetti.

Venezia creò i Lazzaretti

I malati stavano nell’isola di Santa Maria di Nazareth, detta Nazarethum, quindi “Lazzaretto”. Tuttavia, epidemie che hanno falcidiato l’umanità ci sono state fin dai tempi più antichi. Qualcuna, probabilmente, era anche stata di peste bubbonica, forse non particolarmente virulenta. I romani con la parola “pestis”, indicavano genericamente ogni epidemia.

Venezia creò i lazzaretti - il medico del 1300
un medico veneziano

La peste bubbonica era però era quasi sconosciuta e quindi la popolazione europea non aveva sviluppato alcun anticorpo quando giunse. Fu un topo a portare questa malattia. Era il 1347, e quell’anno la colonia genovese di Caffa, l’odierna Feodosia, in Crimea, era assediata dai tartari. L’epidemia era arrivata dalla Mongolia lungo la via della Seta e si era già manifestata tra gli assedianti. Costoro, pensarono bene di gettare con le catapulte all’interno delle mura i cadaveri appestati. Diciamo che intrapresero una sorta di guerra batteriologica. Saranno poi le pulci dei ratti a diffondere la malattia.

Venezia creò i lazzaretti e insegnò all’Europa come difendersi dalla peste bubbonica

Era inevitabile la presenza della triade “batterio, pulce, ratto”, per trasmettere la peste. Uno di quei ratti, quindi salì a bordo di una galea che salpava da Caffa, approdando nel 1347 a Messina. Il porto siciliano costituiva una tappa delle lunghe rotte che univano il Mediterraneo al mar Nero. A Messina i ratti scendendo a terra, trasmettono il batterio. In pochi anni l’Europa è sterminata.

Venezia creò i lazzaretti - cespuglio di rosmarino
cespuglio di rosmarino

L’Italia viene colpita subito, ma Venezia reagisce in fretta. Naturalmente non si sapeva né come né perché ci si ammalava. Il batterio Yersinia pestis, infatti, è stato scoperto soltanto nel 1894. Per quattro secoli, l’unico modo di difendersi era isolarsi, e nacquero le “cinture sanitarie”. Come dicevamo, a Venezia si vara una vera e propria polizia sanitaria marittima, che obbliga i navigli sospetti d’infezione a seguire ferree regole. Essi devono ormeggiarsi nei canali di Fisolo e Spignon, quindi tra la bocca di Malamocco e Poveglia.

Ginepro e rosmarino

Mentre le singole persone già dal 1403 devono attendere una quarantena nell’isola del Nazarethum appunto. E’ molto probabile che sia stato scelto proprio questo periodo di tempo per la penitenza della Quaresima. Già nel 1422, secondo quanto riferiscono le cronache, era stato trasformato in ospedale un ostello per pellegrini infermi di ritorno dalla Terrasanta. Venezia fornisce l’esempio e gli altri seguono, come sta accadendo oggi con il “modello italiano”.

ginepro - un cespuglio di ginepro
ginepro

Al riguardo, Pisa istituisce un luogo d’isolamento nel 1464 “fuori porta”, tuttavia davanti alla chiesa di San Lazzaro. A Genova qualche anno più tardi nascono i lazzaretti marittimi. Si istituiscono pure i Lazzaretti di terra a Firenze, e a ruota a Milano. Venezia, nel 1468, affianca al Lazzaretto Vecchio, anche il Lazzaretto Nuovo, dove nascono anche i magazzini per ospitare le merci sospettate di esser state colpite dal morbo.

Maschere veneziane

Su tali merci si effettua la fumigazione con ginepro o rosmarino. I compiti dei due Lazzaretti si sdoppiano, quindi l’approccio si fa più sofisticato. Il Nuovo è rivolto alla prevenzione, mentre il Vecchio al ricovero dei malati. Una curiosità è che le maschere del medico della peste, con il lungo naso riempito di erbe aromatiche nascono in quel periodo. Oggi queste maschere concepite con il naso lunghissimo per stare lontani dal paziente, sono carnevalesche. Naturalmente esse non avevano nessuna reale virtù terapeutica. Tuttavia, non sappiamo bene perché, ma quella mistura di erbe odorifere riusciva sgradita ai ratti e contribuiva a tenerli lontani dai medici. I dottori di conseguenza, non subivano i morsi delle pulci infette. Quindi, paradossalmente, i “dottori della peste” infine si ammalavano difficilmente grazie a una Venezia che creò i lazzaretti!

#l’Italianelcuore

Venezia creò i lazzaretti e la quarantena, fermando la peste ultima modifica: 2020-04-16T09:22:33+02:00 da simona aiuti

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