A Fragagnano (Taranto) ritorna il tradizionale appuntamento con il “Rito dei Santi”, giunto alla diciassettesima edizione con il sottotitolo “…Storia, Memoria, Identità…”. L’attesa manifestazione, curata dalla Pro loco, si svolgerà oggi, sabato 16 marzo, alle 19, nella Sala Convegni del Palazzo Marchesale, con ingresso libero e gratuito. Il “Rito dei Santi” si colloca nell’ambito dell’Anno delle radici italiane nel mondo, iniziativa del Ministero del Turismo e dell’Enit per promuovere nel 2024 il “Turismo delle radici”. Si punta quindi alla riscoperta delle proprie radici e dell’autenticità dei luoghi, fattori in grado di restituire al “turista di ritorno” le tradizioni, la cultura, la costruzione della propria storia familiare.

Il "Rito dei Santi"

L’edizione di quest’anno gode del patrocinio del Presidente del Consiglio Regionale della Puglia, del Comune di Fragagnano. Gode anche della collaborazione dell’Assessorato alla Cultura, nella persona di Lucia Traetta, del G.A.L. Terre del Primitivo, dell’Associazione Turismo delle Radici Taranto e provincia, di Unpli Puglia e di Salento delle Murge.

Tradizione che si perpetua di generazione in generazione

Il “Rito dei Santi” si riallaccia a usi pagani, ma conserva il valore di una tradizione che si perpetua nel tempo. Come ha spiegato Nunzia Digiacomo, presidente della Pro loco Fragagnano: “In particolare, le origini di tale rituale sono da ricercarsi nei riti ancestrali delle società rurali, legati al ciclo di morte e rinascita della natura, nei Saturnali romani, nelle tavole che nel Medioevo i signori feudali imbandivano per i poveri e, ancora, nella liturgia tramandata dai monaci basiliani. Non vanno tralasciate – ha concluso Digiacomo – anche le tradizioni delle comunità arbereshe e delle comunità ebraiche che festeggiavano il Tubishevàt, il Capodanno degli alberi, con un pasto di quindici varietà di frutta».

Rito dei Santi, pane

La rappresentazione

Per rappresentare il “Rito dei Santi” viene allestito una sorta di altare attorno al quale si dispongono da tre a tredici persone, comunque in numero dispari, richiamando così l’Ultima Cena. Dopo aver recitato una preghiera, i Santi danno inizio al pranzo. San Giuseppe siede a capotavola. Il suo posto è contrassegnato da un bastone fiorito, simbolo del miracolo grazie al quale fu prescelto per essere lo sposo di Maria. Alla sua destra, siede la Madonna, alla sua sinistra Gesù Bambino e di seguito tutti gli altri. San Giuseppe dà il via al pranzo battendo un colpo di bastone sul pavimento.

Rito dei Santi cena

Poi, battendo la forchetta sul bordo del piatto scandisce l’alternarsi delle tredici pietanze, tutte allusive ad arcaiche simbologie apotropaiche. Ricca la mensa, sulla quale un posto di rilievo è riservato al pane che, diviso e consumato, è il simbolo della comunità, veicolo di comunicazione tra individui e di comunione con il divino. Primeggiano i bucatini con la mollica di pane, la massa, i ceci, i fagioli e le fave, il baccalà, i carciofi, i cavolfiori fritti, le arance e “li cartiddati“. Immancabili sono i lampascioni, le cipolline selvatiche tipiche della cucina locale, e il pesce fritto. Quest’anno, la regia è curata da Alfredo Traversa, ideatore del Teatro della Fede in Puglia.

(Foto: Pro Loco Fragagnano, Pagina Facebook)

16 marzo: il “Rito dei Santi” di Fragagnano, va in scena l’antico rituale ultima modifica: 2024-03-16T06:00:00+01:00 da Antonietta Malito

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