In pochi sanno che l’Italia il 7 luglio 2019 ha potuto aggiungere un’altra gemma nel suo impressionante elenco di siti riconosciuti dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità. Si tratta delle colline di Conegliano Valdobbiadene, note in tutto il mondo ma non per le loro caratteristiche fisiche. Sono famose per essere la terra privilegiata di produzione del prosecco DOCG Conegliano Valdobbiadene.

Le colline

Le tre principali motivazioni che hanno valso il titolo di patrimonio dell’umanità riguardano in senso stretto il paesaggio. In primo luogo la particolare conformazione delle colline, chiamate a hogback (schiena d’asino), che soltanto qui nei secoli sono state strutturate dalla mano umana. In secondo luogo per i ciglioni inerbiti, vigneti lavorati con terrazzamenti modellati a suon di piccone secoli fa. Non sono sostenuti con muretti a secco come in altre zone vinicole che conosciamo: qui i vigneti sono a cerchio e seguono l’andamento della collina. Infine l’alternanza bosco e vigneto che garantisce la biodiversità; il bosco infatti copre la parte a nord (sempre quella a nord) per più del 50% del territorio UNESCO. Per questo si parla di un paesaggio a mosaico che appunto manifesta un perfetto connubio di natura e azione umana.

colline UNESCO di Conegliano - conegliano valdobbiadene
Scorcio sulle colline a Farra di Soligo

Siti di interesse delle colline

Le colline di Conegliano Valdobbiadene sono un paesaggio magnifico spesso costellato da architetture storiche di grande pregio. Ci limitiamo qui a citare solo alcuni esempi emblematici, come la deliziosa chiesetta di San Vigilio a Farra di Soligo, con il suo campanile tozzo e l’orologio che svetta tra i filari di vite, fondata pare nel lontano 1217. Altre dimensioni invece per l’abbazia cistercense di Follina, risalente all’XI-XII secolo con uno splendido chiostro di colonne cesellate da motivi unici. Tra gli edifici religiosi sono imperdibili la pieve di San Pietro di Feletto e quella di Castello Roganzuolo con il suo incredibile ciclo di affreschi.

chiesetta di San Vigilio a Farra di Soligo
Evento di musica serale alla chiesetta di San Vigilio a Farra di Soligo

Meravigliosi e molto fotografati per la loro perfetta armonia con la natura sono architetture come il Molinetto della Croda di Refrontolo costruito a più riprese dal XVII secolo direttamente sulla roccia (croda, appunto, in dialetto locale). Da visitare il parco del fiume Piave a Bigolino e le Grotte del Caglieron di Fregona, ormai famosissime per il loro ambiente naturale unico.

Sulle orme di Andrea Zanzotto

Compianto cantore del territorio è Andrea Zanzotto, poeta del novecento enigmatico quanto apprezzato dagli abitanti di queste zone. Nato a Pieve di Soligo nel 1921, con i suoi versi Zanzotto ha raccontato le peculiarità di questo territorio, non dimenticando di denunciare i soprusi di cui il paesaggio trevigiano è stato vittima negli ultimi decenni. Una poesia non facilmente intellegibile per i tanti salti semantici ma molto evocativa. Ci ha lasciati non molti anni fa, nel 2011, ma alcuni versi rimangono immortali nella memoria: “Vorrei renderti visita / nei tuoi regni longinqui / o tu che sempre / fida ritorni alla mia stanza / dai cieli, luna, / e siccom’io, sai splendere / unicamente dell’altrui speranza“.

Lode al prosecco

C’è prosecco e prosecco. Il vitigno alla base è il glera, ma è la zona di produzione a fare la differenza tra le tre tipologie certificate: prosecco DOC, prosecco DOCG Colli Asolani e prosecco DOCG Conegliano Valdobbiadene. Quest’ultima denominazione – detta anche “Prosecco Superiore” – viene assegnata al vino prodotto dai vigneti di soltanto 15 comuni della provincia di Treviso, tutti in zona collinare e dove la viticoltura si fa spesso ancora a mano, vista la difficoltà di manovra nei terrazzamenti sapientemente disegnati dalla mano umana. Qui e solo qui si parla di viticoltura eroica. Si tratta di una vera e propria eccellenza italiana che viene riconosciuta molto anche all’estero. Nel 2020 si sono sfiorati i 500 milioni di euro di vendite totali, di cui quasi 200 milioni di esportazioni.

colline dell' Unesco
Passeggiata sulle colline Unesco

Alcuni itinerari sulle colline

Girare per le colline in bicicletta (magari quella assistita, per i meno aitanti) o in motorino, è un’esperienza tutta da fare. In questa modalità più lenta e rilassata è possibile godere delle bellezze dei piccoli borghi come Rolle, Santo Stefano, Cison di Valmarino, Collalbrigo, e anche sostare nelle tante cantine e osterie della zona. La più famosa di tutte è probabilmente l’Osteria Senz’Oste, dove si prende quello che si vuole e si paga liberamente in una cassettina. Tanti sono gli itinerari percorribili ed è ancora in progettazione un itinerario complessivo che attraversa i 29 comuni in 52 chilometri di lunghezza. Sarà il Primo Cammino storico-naturalistico dell’area Unesco.

Una mostra dedicata

Nel frattempo a Conegliano lo scorso 22 aprile 2022 ha inaugurato la mostra Le colline a colori. L’arte del Patrimonio UNESCO. Nella cornice storica di Palazzo Sarcinelli, oltre 40 opere di 40 artisti contemporanei o del secolo scorso per interpretare luce e colori di questo paesaggio straordinario. Una mostra gratuita aperta dal giovedì alla domenica e ricca di eventi collaterali anche sul territorio, sempre gratuiti. Musica, arte e letteratura per celebrare un luogo sempre più apprezzato non solo dal visitatore italiano ma anche dallo straniero.

Fonte fotografie: Giorgia Favero

A spasso nelle colline UNESCO di Conegliano Valdobbiadene ultima modifica: 2022-06-11T09:00:00+02:00 da Giorgia Favero

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