Arriva in libreria domani, 18 maggio, l’edizione cartacea e arricchita di Ai tempi del virus – Cento voci tra sentimenti e realtà, l’ebook distribuito gratuitamente da All Around Edizioni i primi di aprile per raccontare il Covid-19 al di là delle cifre e della sola cronaca. Parte del ricavato sarà devoluto questa volta a Medici senza Frontiere. Un libro corale nato dall’urgenza di pensare insieme a come è cambiata la nostra vita in questo tempo riscritto nostro malgrado da qualcosa di impensabile.

virus - locandina del libro "Ai tempi del virus"

Tanti sono i cambiamenti a cui abbiamo dovuto adattarci, rileggendo le nostre emozioni, le nostre relazioni, le nostre professioni. Ai tempi del virus li passa in rassegna con pagine di pensieri, previsioni, desideri, fughe dal reale. Incluso un Dizionario delle Parole che hanno segnato la pandemia. Il progetto, nato online per caso, ha registrato un successo inatteso e un numero di download sorprendente sul sito della casa editrice.

Alla sua creazione hanno partecipato giornalisti, scrittori, sociologi, filosofi, studenti, una varietà di profili e storie in cui non sarà difficile ritrovarsi. Tra le firme che lo rendono prezioso anche quella di Paola Setti autrice di Non è un paese per mamme (All Around). Un progetto che rinnova l’importanza del condividere, rimedio alla solitudine di vivere, e più che mai irrinunciabile in questi tempi di isolamento. La lettura è conforto, ma anche la scrittura lo è: un’alleata, una sorta di catarsi che alleggerisce ed arricchisce allo stesso tempo. Non è un caso che molti terapeuti suggeriscono a tutti, non solo chi di mestiere, di tenere un diario di questi giorni, o semplicemente di sfogare su carta le proprie tensioni, o passioni.

Per capire com’è nato Ai tempi del virus e conoscere le novità dell’edizione cartacea abbiamo intervistato la curatrice del progetto, la giornalista Lucia Visca, una delle menti più vivaci di All Around.

virus - vecchia foto in bianco e nero che ritrae la giornalista Lucia Visca con il suo maestro Gianni Rodari
1973. La giornalista Lucia Visca con il suo maestro Gianni Rodari

Com’è nata l’idea di questo progetto creativo?

L’idea è nata dal desiderio della squadra di All Around di reagire alla quarantena e allo stato di torpore nel quale tutti noi, e con noi i nostri autori, stavamo cadendo. Ognuno mi telefonava e raccontava sentimenti e sensazioni. Così mi sono convinta a dire: scrivile, scriviamole tutti e costruiamo un ebook che regaleremo ai nostri lettori.

Che risposta ha avuto la versione digitale?

Enorme, abbiamo statistiche parziali che già ci parlano di oltre 3 mila download. Copie scaricate in tutte il mondo, dalla Cina al Nord America. Moltissime in Europa. La parte del leone, ovviamente, l’ha fatta l’Italia.

Quali novità nella versione cartacea?

Intanto il numero dei contributi. Abbiamo cominciato con 36, nella nostra versione ebook, siamo arrivati a 101. Alcuni autori sollecitati, altri che si sono avvicinati a All Around attraverso l’ebook e le campagne sui social. Sacerdoti, studenti, manager, insegnanti, medici: tutti chiedevano una seconda versione. Tutti proponevano i propri sentimenti più profondi, le proprie aspettative fissati sulla pagina. Ne è uscito un affresco di grande interesse, un ritratto autentico delle forze migliori di questo paese.

Oltre ai racconti, Ai tempi del virus si compone di un Vocabolario delle Parole che segnano l’epidemia e l’emergenza sanitaria. C’è una parola in particolare alla quale è legata?

Da giornalista amo molto il concetto di Infodemia: “L’enorme diffusione di informazioni sulla malattia e sui contagi che proviene dalle fonti più diverse, spesso non verificabili e che comporta il moltiplicarsi di fake news, specie sul web. Il consiglio ripetuto: fidarsi solo delle fonti ufficiali, di giornali, radio e tv”. Il virus ha rivelato l’enorme responsabilità dei giornalisti in questi frangenti. Il collega che ha redatto il vocabolario è riuscito a rimettere le cose a posto in pochissime righe.

virus - due persone con mascherina che scendono le scale
Photo by cheng feng on Unsplash

Alla luce dei contributi raccolti in Ai tempi del virus secondo lei si potrà mai più parlare di ‘normalità’?

A essere sincera il termine normalità non mi è mai piaciuto. Lo vivo come un sinonimo di tran tran, consuetudine se non addirittura assuefazione. Se il virus ha contribuito a sparigliare tanto meglio. Certo è che i ritmi e modi della vita quotidiana cambieranno, almeno fino a quando nuove generazioni non saranno adulte e non memori di questo dopoguerra.

Quanto è stato terapeutico raccontare, mettere nero su bianco quello che stiamo vivendo?

Come dicevo prima, moltissimo. In un mondo in cui non si parlava d’altro che di morte e di distanziamento sociale, la nostra piccola comunità ha capito che il distanziamento è ed è stato fisico e che la vita, in un modo o nell’altro, vince sempre. Sarà che sono ottimista per natura. Spero di aver trasmesso un po’ di questo ottimismo non solo a chi ha scritto ma anche ai lettori.

E la lettura in questo periodo di quarantena che ruolo ha secondo lei?

Salvifico, come è sempre il ruolo della lettura. All’hastag #iorestoacasa avevamo aggiunto #eviaggioconlafantasia. Un libro ti porta sempre o dove ami molto essere o dove non sei mai stato.

Perché i lettori di italiani.it dovrebbero leggere Ai tempi del virus?

Perché in 101 racconti ne troverà di sicuro più d’uno in cui riconoscersi e perché ne ricaverà la sensazione di non essere stato solo nelle settimane del lockdown.

State pensando a un sequel, incentrato magari sul Dopo Coronavirus”?

Chissà. Vedremo. Ma ho l’impressione che il vero dopo arriverà fra molti mesi. Forse ci sarà spazio per un altro durante che già stiamo affrontando con quattro titoli in uscita in questo mese di maggio, con grande sforzo e molta soddisfazione.

“Ai tempi del virus.” Cento e una voce per resistere. Intervista a Lucia Visca ultima modifica: 2020-05-17T13:00:00+02:00 da Mariangela Cutrone

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