Un sorprendente ritrovamento è stato effettuato in Sardegna, a Santa Teresa, su un fondale basso delle Bocche di Bonifacio. Serviva un occhio davvero esperto e allenato per individuare le linee di un’antica ancora romana in ferro. Divenuta un tutt’uno con il fondo delle acque, sarà passata sotto lo sguardo di tanti, inosservata per molti secoli. Il suo “riposo”, immersa nel mare sardo, è durato per ben 1400 anni, fino all’incrocio con il biologo marino Yuri Donno.

ancora romana - Sardegna - Bocche di Bonifacio
Sardegna – Bocche di Bonifacio

Non solo un’antica ancora

Il tutto è avvenuto per caso. L’esperto biologo e subacqueo, con alle spalle innumerevoli immersioni in Sardegna, era impegnato nell’area delle Bocche di Bonifacio per ritrovare un motore. Un’imbarcazione lo aveva perduto proprio in quel tratto. Nel corso dell’operazione, però, si rende conto di una forma particolare sul fondale. Quello che a primo impatto poteva sembrare un pilone in ferro, da rimuovere ovviamente, mostra in seguito la propria natura. Donno se ne rende conto dopo poco e ha così inizio il processo per il recupero di questo tesoro millenario. La conferma è stata data dalla Soprintendenza e del Nucleo Tutela dei Carabinieri di Cagliari. Un pezzo di storia che torna a vivere e, come se non bastasse, contribuisce al ritrovamento di un relitto.

A poche centinaia di metri, infatti, si trova un’imbarcazione di età tardo romana, sprofondata con a bordo un carico di anfore di origine africana. In casi del genere è sempre delicato intervenire. Per quanto sia forte la tentazione di mostrare questi tesori in un museo, non può essere ignorato il tempo trascorso in mare. L’ancora, infatti, non sarà esposta dinanzi a un pubblico, bensì lasciata lì dov’è stata rinvenuta. È talmente fragile che il contatto con l’aria potrebbe disintegrarla.

Il ritrovamento

Gli eventi risalgono al termine dell’estate 2020. Il biologo Yuri Donno si è immerso tra i 10 e i 13 metri di profondità. Aveva deciso di proseguire la propria “passeggiata” sottomarina, dopo aver individuato il motore di una barca: “Ho guardato in un punto e qualcosa ha subito attirato la mia attenzione. Dopo aver capito che non si trattava di un pilone in ferro, il cuore ha iniziato a battermi forte. È un po’ come quando capisci d’aver trovato un tesoro. Quell’ancora mi ha davvero emozionato”.

ritrovamento dell' ancora romana
ritrovamento dell’ancora romana – fonte fotografia La Nuova Sardegna

Dopo aver segnato il punto con il GPS, ha allertato Alessandro Porqueddu, archeologo subacqueo, che ha messo in moto le autorità: “La sua intuizione era corretta. L’ancora non ha una forma tipica, il che poteva trarre in inganno. È di tarda età romana. Ne è stato verificato lo stato di conservazione e il valore archeologico. È stata poi eco scandagliata l’area fino al ritrovamento di una nave. Nel corso dell’ultimo secolo i fondali della Bocche di Bonifacio hanno restituito numerose testimonianze di passaggi, ridossi e tragici naufragi che a partire dall’età punica e romana, confermano sia l’importanza strategica di questo tratto di mare, sia i pericoli per la navigazione ancora oggi esistenti: scogli affioranti e venti impetuosi”.

Un’antica ancora romana ritrovata in Sardegna alle Bocche di Bonifacio ultima modifica: 2021-05-22T12:30:00+02:00 da Luca Incoronato

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