Il 17 luglio di tre anni fa ci lasciava Andrea Camilleri, uno dei più grandi autori della letteratura italiana contemporanea, nonché padre del commissario Montalbano. Nato a Porto Empedocle (Agrigento) nel 1925, nella sua lunga vita il maestro è stato anche attore, regista e autore teatrale, sceneggiatore e molto altro. Al pari di Pirandello, Sciascia e altri letterati siciliani, ha sempre portato la sua Isola nel cuore e, grazie anche alla fortunatissima serie di romanzi (e poi fiction) di Montalbano, ha contribuito ad accrescerne la fama al di là dei confini nazionali. Nel corso della carriera, Camilleri ha venduto più di 10 milioni di copie e le sue opere sono state tradotte in più di 30 lingue.

Camilleri: il commissario Montalbano e non solo

Parlare di Andrea Camilleri soltanto come “l’ideatore del commissario Montalbano” sarebbe alquanto riduttivo. Lo scrittore siciliano è stato un autore prolifico di storie e racconti, ma non solo. Nel secondo Dopoguerra, dopo aver frequentato l’Accademia d’Arte Drammatica di Roma, ha lavorato come regista, autore e sceneggiatore per TV e teatro. È stato regista di molte opere teatrali, tra cui drammi del corregionale Pirandello. Inoltre a Camilleri si deve anche l’aver portato in Italia opere di Beckett, Adamov, Maiakowskij e Ionesco. Per quanto riguarda la sua carriera in RAI, negli anni ‘60, ha collaborato alla produzione di sceneggiati di enorme successo, come il “Tenente Sheridan” e “Le inchieste del Commissario Maigret”. Sempre nel Dopoguerra comincia a scrivere i primi racconti e poesie, che gli faranno vincere il premio Saint Vincent. Nel 1978 pubblica il suo primo romanzo “Il corso delle cose”, accolto tiepidamente da pubblico e critica.

Statua commissario Montalbano a Porto Empedocle (Agrigento)
Foto: © Antonio Pignato – Wikimedia Commons (CC BY-SA 4.0).

La città di Vigata, che farà da sfondo alle avventure del commissario Montalbano, appare per la prima volta nel romanzo “Un filo di fumo” (1980). Nonostante Camilleri scriva altri romanzi, come “La stagione della caccia” (1992), la grande popolarità arriva nel 1994 con “La forma dell’acqua”, il primo dedicato a Montalbano (interpretato sul piccolo schermo da Luca Zingaretti). Il commissario siciliano è stato protagonista di svariati romanzi e altrettante trasposizioni televisive. Andrea Camilleri, grazie alla sua spiccata fantasia e ad uno stile di scrittura sempre piacevole, è riuscito a “rendere reali” Vigata e i vari personaggi della saga. La creazione del “vigatese” (mix tra italiano e siciliano) è stata poi un’ottima intuizione dell’autore, per rendere al meglio certi concetti tramite all’uso del dialetto. Grazie alla genialità di Camilleri, il commissario Montalbano rimarrà un personaggio immortale, impresso per sempre nel panorama letterario italiano e internazionale.

Il fondo Andrea Camilleri

Camilleri ha avuto un sogno nel cassetto, ovvero quello di raccogliere tutto il materiale realizzato nella sua lunga vita in un unico grande archivio. Nel 2019, pochi mesi prima di morire, con l’aiuto della moglie Rosetta e delle figlie Andreina, Elisabetta e Mariolina, Camilleri ha pensato di realizzare il “Fondo Andrea Camilleri”. Si tratta di un archivio che raccoglie tutta la produzione artistica (letteraria e non) di Camilleri, conservata tra Porto Empedocle e Roma. Nonostante le varie difficoltà, il sogno dello scrittore ha visto la luce il 7 giugno scorso. L’archivio si trova nel quartiere Prati di Roma, a pochi passi dall’abitazione dell’artista. Oltre ai romanzi di Montalbano, poesie e altri racconti, sono presenti manoscritti, appunti, lettere private e materiale televisivo, dagli anni ’50 ad oggi. Questo archivio comprendente il lavoro di una vita di Camilleri, una volta digitalizzato, potrà essere consultato da chiunque online.

Inaugurazione Fondo Andrea Camilleri
Foto: © Fondo Andrea Camilleri (pagina ufficiale Facebook).

Andrea Camilleri è stato un “cuntastorie”, che non ha mai smesso vedere con la mente e sognare a colori, anche dopo aver perso la vista. Nell’ultimo periodo della sua vita, rispondendo a chi chiedeva perché scrivesse ancora all’età di 93 anni, disse: «Se potessi, vorrei finire la mia carriera seduto in una piazza a raccontare storie e alla fine del mio cunto passare tra il pubblico con la coppola in mano». Anche se non è stato possibile esaudire quest’ultimo desiderio del maestro, il pubblico non dimenticherà mai ciò che Camilleri ha donato al mondo: l’arte e l’estro di un artista geniale, che con le sue storie ha incantato e fatto appassionare intere generazioni di lettori.

Foto in evidenza: © Associazione Amici di Piero Chiara – Wikimedia Commons (CC BY 2.0).

Andrea Camilleri: tre anni fa ci lasciava il grande autore siciliano ultima modifica: 2022-07-17T09:30:30+02:00 da Antonello Ciccarello

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