I ricercatori dell’Università della Calabria in prima linea per sconfiggere il Coronavirus. E’ di questi giorni un importante risultato su anticorpi sintetici che sarebbero in grado di bloccare il virus. In che modo? Stando ai primi esiti della ricerca, gli anticorpi sintetici progettati e sintetizzati dai ricercatori dell’Unical, in collaborazione con lo spin-off Macrofarm, sono in grado di inibire in modo significativo la replicazione di Sars-Cov-2. “Abbiamo progettato e sintetizzato, negli ultimi cinque mesi, anticorpi ‘monoclonal-type2’, lavorando a ritmi serrati”. Lo spiega Francesco Puoci, professore associato del Dipartimento di Farmacia e Scienze della Salute e della Nutrizione dell’Università della Calabria. “La ricerca è lunga e non possiamo ancora dire di aver trovato un trattamento efficace contro il Covid, ma i risultati sono stati finora incoraggianti”.
“Sviluppare una possibile terapia è essenziale perché il vaccino da solo potrebbe non bastare, almeno in questa prima fase. I nostri anticorpi – aggiunge – avrebbero poi un importante vantaggio. Proprio perché ‘sintetici’ hanno, rispetto ai ‘biologici’, una maggiore stabilità e costi di produzione più contenuti”. Dunque una terapia, non un vaccino. Su questo fronte sta lavorando, all’università di Losanna, anche il professor Francesco Stellacci che, con il suo gruppo, è alla ricerca di un antivirale ad ampio spettro. “L’idea ha qualcosa di simile – specifica il professor Puoci – ma l’approccio tecnologico è differente. Il nostro materiale offre una forte specificità di azione per un singolo virus”.
I primi risultati della ricerca dell’Università della Calabria sono incoraggianti
Questi risultati dell’Unical, che in prima battuta sembrano molto promettenti, sono l’esito “Dei primi test condotti sul virus, isolato dai pazienti, dal gruppo dei professori Serena Delbue e Pasquale Ferrante. Sede, il laboratorio di Virologia Molecolare del Dipartimento di Scienze Biomediche, Chirurgiche e Odontoiatriche dell’Università degli Studi di Milano Statale”. Mentre la pandemia accelera nel mondo in modo sempre più allarmante, e in Italia ha numeri importanti in molte regioni (seppur con modalità diverse, per ora, rispetto alla primavera scorsa), questa ricerca fa sperare. Si parla molto delle sperimentazioni sui vaccini, ma anche quelle sulle possibili terapie potrebbero essere molto importanti.
Anticorpi contro le proteine spike del Coronavirus
Il lavoro dei ricercatori dell’Università della Calabria lo conferma. Come si sta sviluppando? “I ricercatori calabresi – spiegano all’Unical – hanno svolto anche test in silico, simulazioni al computer, in collaborazione con la dottoressa Roberta Galeazzi nella sede del Laboratorio di Modellistica Molecolare del Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università Politecnica delle Marche.
Sulla base dei dati ottenuti dagli studi in silico, sono stati progettati e sintetizzati differenti anticorpi ‘monoclonal-type’. Questi anticorpi vengono diretti contro diverse porzioni delle proteine spike del Coronavirus, le proteine che ‘decorano’ la superficie del virus. Rappresentano uno dei bersagli più interessanti per lo sviluppo non solo di anticorpi ma anche di vaccini e agenti terapeutici e diagnostici”. Fatto questo lavoro, “Il team Unical sta avviando gli studi di sicurezza per la sperimentazione in vivo”. Un passaggio indispensabile per passare poi allo sviluppo della terapia. Tecnicamente come funziona questo “avversario” del Coronavirus? Spiega il professor Puoci: “La nostra tecnologia si basa sull’ingegnerizzazione 3D di polimeri a memoria molecolare.
Questi polimeri riescono a riconoscere e captare differenti porzioni della proteina spike”. Dei cinque anticorpi sintentici che sono stati sviluppati dai ricercatori, spiegano all’Università della Calabria, “Tre hanno inibito con percentuali superiori all’80 per cento la replicazione del Coronavirus, uno oltre il 90 per cento”. I risultati sono incoraggianti. La ricerca, che rientra nell’ambito della campagna UnicalvsCovid19, accende le speranze.